Manifestanti ucraini hanno dato alle fiamme un edificio, sede del locale distretto militare, che ospitava temporaneamente i militari occupanti russi, nella cittadina di Henichesk, sul Mare d’Azov, nella regione di Kherson. Lo afferma Serhii Khlan, deputato del Consiglio regionale di Kherson, citato dal Kyiv Independent. Non viene precisato cosa sia accaduto in seguito.

I residenti di Kherson, la città meridionale dell’Ucraina occupata dalle truppe russe, sono scesi in piazza anche oggi per protestare contro l’invasione di Mosca. Lo riporta Ukrinform. I soldati russi hanno chiesto alla folla riunita a Freedom Square di disperdersi, ma i dimostranti hanno continuato a gridare slogan come ‘Kherson è l’Ucraina!’ e ‘Gloria all’Ucraina!‘. Le forze russe hanno risposto con lanci di granate di gas lacrimogeno e secondo testimoni oculari alcuni dimostranti sono rimasti feriti. La folla però tiene duro e si è spostata sulla Myrny Boulevard, vicino a Freedom Square. “Stiamo combattendo il più duramente possibile”, ha detto un residente di Kherson.

Intanto a Kiev le persone stanno morendo di fame e sono costrette a bere acqua di scarico, mentre la situazione in tutto il Paese peggiora. Lo ha detto a Times Radio la deputata ucraina Lesia Vasylenko, citata dal Guardian. La deputata ha spiegato che la capitale sta ancora affrontando attacchi e soffre la scarsità di cibo, mentre le persone sono “costrette a stare in scantinati e stazioni della metropolitana”. E ha aggiunto che “a Mariupol, migliaia di persone vengono deportate con la forza oltre il confine con la Russia, apparentemente per essere al sicuro, ma poi vengono spedite in una direzione sconosciuta e nessuno sente più parlare di loro: le atrocità sono le stesse dappertutto”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoegonomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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