Recep Tayyip Erdogan incassa la riconferma, in Turchia, sulla poltrona di presidente della Repubblica, il suo Akp resta saldamente in testa come primo partito.

Con più del 90% delle schede scrutinate, in vantaggio la coalizione formata dall’Akp di Erdogan, al 42,8%, con i nazionalisti dell’Mhp che crescono all’11,3%, per un totale del 54,4%. Un risultato che garantisce a questa coalizione 342 seggi, molto oltre la maggioranza assoluta di 301 seggi nel nuovo parlamento turco, che in virtù della riforma costituzionale in senso presidenziale passa da 550 a 600 parlamentari.

La maggioranza assoluta è garantita solo in virtù dell’alleanza Akp-Mhp, con il partito di Erdogan in lieve caduta. Al 33,9% la coalizione formata dai repubblicani del Chp, al 22,47%, l’Iyi parti di Meral Aksener al 10% mentre i conservatori di Saadet superano di poco l’1%. A questa seconda coalizione saranno assegnati 192 seggi. Sopra la soglia del 10%, oltre al neonato Iyi parti, anche i filo curdi dell’Hdp entrano in parlamento, con il 10,84% delle preferenze si sono garantiti 66 seggi, un fattore di cui tenere conto.

DICHIARAZIONE. “Abbiamo dato a tutti una lezione di democrazia. Nessuno si azzardi a danneggiare la democrazia gettando ombre su questo risultato elettorale, per nascondere il proprio fallimento”: così il presidente turco Erdogan, ad Ankara, da dove ha seguito lo spoglio delle schede che lo ha visto trionfare al primo turno e riconfermato alla poltrona di presidente con più del 52% dei voti. Ha rivendicato la vittoria quando ancora non era stata ufficialmente proclamata.

CONCESSIONE. La prima chiamata di congratulazioni, la cosiddetta concessione, è arrivata a Erdogan, a scrutinio ancora in corso, dal suo alleato nazionalista Devlet Bahceli. L’intesa che un anno fa permise a Erdogan di vincere tra mille polemiche il referendum sul presidenzialismo, gli assicura oggi di diventare il primo ad avere in mano i nuovi poteri.

CONTESTAZIONE. Muharrem Ince, principale sfidante del presidente turco Erdogan, contesta i risultati che attribuiscono a Erdogan la netta vittoria alle elezioni presidenziali. In un tweet, Ince ha parlato di manipolazioni del voto da parte dell’agenzia statale Anadolu, che diffonde i risultati. Quando secondo il candidato del Chp lo scrutinio era ancora al 37%, Anadolu avrebbe dato i risultati dell’85% delle schede votate.

ARRESTI. Quattro italiani sono stati fermati ai seggi in Turchia, dove oggi si tengono le elezioni anticipate. Tre si trovavano a Diyarbakir, principale città del sud-est curdo: sono stati rilasciati dopo alcune ore. Un’area cruciale per l’esito della consultazione. Una cittadina italiana è ancora sotto custodia da parte della polizia turca a Batman, dove era giunta come osservatrice elettorale indipendente Ocse per il partito filo-curdo. Con i nostri connazionali, la polizia ha bloccato anche tre tedeschi e tre francesi: tutti sono accusati dalla polizia di aver svolto attività alle urne senza regolare accredito elettorale.

DENUNCE DI BROGLI – Il principale partito di opposizione turco, il Chp, ha denunciato tentativi di brogli. “Ci sono giunte molte lamentele”, proprio nella provincia di Sanliurfa, nel sud-est, ha fatto sapere il portavoce del Chp, Bülent Tezcan. “I nostri amici sono intervenuti quando è successo”, ha spiegato, elencando diversi tentativi di introdurre altre schede elettorali in un’urna a favore del partito di governo Akp di Erdogan ancora prima dell’apertura dei seggi. Su Internet è stato diffuso un video dove si vedono elettori che a Suruc inseriscono più schede nell’urna. a Commissione elettorale suprema della Turchia (Ysk) ha avviato procedure “amministrative e penali” per verificarne in contenuto. Proprio a Suruc si era verificato nei giorni scorsi il più grave episodio di violenza in campagna elettorale, con l’uccisione di 4 persone in uno scontro a fuoco tra gruppi rivali.

LE ELEZIONI – In Turchia si votava per l’elezione del presidente e del parlamento, la novità è che per la prima volta si attribuiscono i nuovi poteri esecutivi fissati dal referendum sul presidenzialismo dello scorso anno.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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