Ancora un giallo all’ombra del Cremlino. Un giallo a tinte forti che assume i contorni di una sanguinosa strage familiare.

Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino ed ex vice presidente di Gazprombank, è stato trovato morto, ucciso da colpi di arma da fuoco, insieme alla moglie incinta e la figlia di 13 anni, nel suo appartamento da 2,4 milioni di euro a Mosca.

Secondo quanto riportano media britannici, che citano la Tass, è stata la figlia maggiore Anastasia, di 26 anni, a trovare i corpi del 51enne Avayev, della moglie Yelena di 47 anni e della figlia minore.

La giovane donna si era allarmata perché non riusciva a mettersi in contatto con la famiglia. Una volta che si è recata a casa si è accorta che la porta era chiusa dall’interno, circostanza che sta spingendo la polizia ad ipotizzare un caso di omicidio-suicidio. Tesi appoggiata dal fatto che la figlia avrebbe trovata una pistola in mano al padre.

Una scena del crimine genuina o artefatta? Tutte le piste restano aperte. E gli investigatori – riportano i media che stanno seguendo il caso – non ne hanno esclusa nessuna: da quella legata a motivi personali di gelosia ad un più intrigante movente legato al suo lavoro.

Ex vicepresidente della Gazprombank, Avayev era un uomo-chiave in uno dei principali canali per i pagamenti di petrolio e gas russo sotto i riflettori del mondo, che aveva lasciato ufficialmente sebbene a detta di molti mantenesse alcuni legami. Multimilionario grazie alle sue attività nelle costruzioni, Avayev era stato anche vice capo di un importante dipartimento dell’amministrazione del Cremlino di Putin.

E c’è chi, tra le testimonianze dei vicini di casa riportate dal Daily Mail, avanza l’ipotesi che la vicenda possa essere legata ad una crisi finanziaria dopo la stretta delle sanzioni occidentali: “Forse si è ucciso per quello, forse era stato travolto dai debiti. Tutti sono depressi, alcuni sono disposti a prendere misure estreme”, ha raccontato una condomina parlando apertamente della difficile situazione economica che sta affrontando il Paese. Ma non si esclude neanche la pista della gelosia con voci che parlano di una possibile relazione della moglie con l’autista del banchiere che tempo fa era stato licenziato.

E’ però dalle parole di un’altra vicina di casa che emergono dubbi su un possibile omicidio: “Era un uomo intelligente, quasi il capo della Gazprombank. Non aveva motivo di farlo. Era ricco, intelligente. Non è possibile che un uomo del genere possa uccidere. Forse Avayev e la sua famiglia sono stati uccisi”, ha detto la donna adombrando un omicidio mirato di un uomo che forse aveva visto o saputo troppo in quella Russia dove, spesso, chi non deve parlare viene messo a tacere.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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