Le Isole Tremiti sono l’unico arcipelago italiano del mare Adriatico e si trovano a circa 12 miglia a largo del Gargano, nel nord della Puglia.
Conosciute anche come Diomedee, le Tremiti rappresentano un piccolo angolo di paradiso che attrae ogni anno migliaia di turisti grazie al mare limpido, i fondali puliti, il clima gradevole, l’aria pura, la vegetazione rigogliosa, la natura ancora selvaggia ed incontaminata, le baie e i promontori, le coste basse e sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare. Tra un tuffo in acque cristalline e un bagno di sole in una delle tante romantiche calette c’è tanto da scegliere. Quasi non ci si crede, guardando le trasparenze dei fondali, dalle sfumature di verde chiaro, blu e turchese, che sia il mare Adriatico.

L’arcipelago è composto da cinque isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa.
San Domino, l’isola più estesa, è la più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ricoperta com’è da una foresta di pini d’Aleppo, tanto che un tempo era chiamata dai monaci benedettini l’Orto del Paradiso. Intorno all’isola troviamo la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle, tutte visitabili con la barca.

San Nicola, considerata un museo a cielo aperto, ricchissima di monumenti, è testimonianza della storia delle isole: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, che ricopre un rilevante interesse storico e artistico. In epoca medioevale l’abbazia di San Nicola diede ospitalità ad illustri personaggi, tra cui un paio che poi divennero papi e fu anche assalita e depredata da pirati che trucidarono i monaci cistercensi, sostituiti dopo circa un secolo dai Canonici Lateranensi. L’abbazia, definita la Montecassino in mezzo al mare per la sua imponenza, conserva mosaici pavimentali dell’XI secolo e un crocifisso del XIII secolo.

Capraia non ha alberi né edifici, ma è coperta d’erbe e di fiori, meta e dimora di una sterminata colonia di gabbiani.

Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il “pilone” di un possente ponte in legno che collegava le due isole maggiori.
Pianosa, posta ad una ventina di chilometri a nord-est dell’isola di Capraia, è un’isola a sé, anche se rientra amministrativamente nel comune delle Isole Tremiti. Costituisce riserva integrale del Parco Marino.

Tutto l’arcipelago è caratterizzato da piccole insenature e calette, alcune molto note, come Cala delle Arene, l’unica spiaggetta di una certa dimensione presente nell’arcipelago; Cala Matano che scende a strapiombo sul mare; Cala degli Inglesi, dove affondò un battello inglese di contrabbandieri; Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l’attracco di piccoli natanti; Cala Tonda, che forma un suggestivo laghetto. Per gli appassionati di diving da non perdere le splendide Grotte delle Viole e i fondali blu nei pressi dei faraglioni dei Pagliai. E ancora, almeno 23 sentieri subacquei per chi ama lo snorkeling.

Diving alle Tremiti: Le Tremiti offrono diverse possibilità per tutti i gusti e livelli dei sub e non solo. In base alle condizioni meteo marine si potrà andare a fare una delle immersioni attorno all’Isola di San Nicola (Scoglio segato, Secca del Ferraio, Grotta del Ferraio, Punta Est) oppure l’Isola di San Donnino (Secca del Pigno, Scoglio dell’elefante, le Grotte delle pecore, del sale, delle viole, delle murene ecc.) Alla Capraia (Punta Secca, padre Pio, Scoglio delel cernie, Secca delle vedove, le Cale Sorrentino, dei Turchi, Caffè, Il Relitto San Giovanni, ecc).

Cosa si puo vedere: Nuvole di Anthias, gigantesche gorgonie rosse e gialle, scorfani, polpi, aragoste, cernie, spugne, dentici, ricciole, murene, astici, gronchi, saraghi, tonni, Alicia mirabilis, Cerianthus, dotti, musdee, una varietà incredibile di specie di nudibranchi, alcionari mediterranei, cetrioli di mare, anemone di mare, salpe, il raro corallo nero (Antipathes subpinnata), il falso coranno nero (Gerardia Savaglia), stelle marine rosse e stelle serpentine.

A cura di Claudio Piselli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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