Nessun italiano tra i 13 dispersi che mancano ancora all’appello dalla nave Euroferry Olympia di Grimaldi Lines, il traghetto dove la scorsa notte è scoppiato un incendio mentre l’imbarcazione si trovava a circa 10 miglia a nord dell’isola di Corfù. Cinque persone sono state individuate a bordo, le altre 8 sono ancora disperse. Poche ore prima erano stati rintracciati anche due camionisti bulgari, dati inizialmente per dispersi all’interno della stiva. In tutto, 239 passeggeri di diverse nazionalità e 51 membri dell’equipaggio, italiani e greci. Presenti 153 mezzi commerciali (tra camion e semirimorchi), nonché 32 veicoli al seguito dei passeggeri.

La situazione della nave – Proseguono le operazioni di recupero del traghetto attraverso l’utilizzo di rimorchiatori specializzati. La nostra Guardia Costiera è “in costante contatto, dalle prime luci dell’alba, con i colleghi greci per le operazioni di soccorso”. Al momento non risultano sversamenti di combustibile a mare, assicura Grimaldi Lines, né sembrerebbe compromessa la stabilità della nave. Dei rimorchiatori si sono diretti verso la Euroferry Olympia per dare pronto supporto e gestire l’emergenza. Il vertice di Grimaldi esprime “il proprio rammarico per l’incidente e darà piena collaborazione alle autorità competenti, per fare luce sull’accaduto”. Si viene a sapere, oltretutto, che l’imbarcazione era stata revisionata solo due giorni fa nel porto di Igoumenitsa.

Le operazioni di soccorso si sono svolte inizialmente con il recupero delle persone dai mezzi di salvataggio grazie a un’unità navale della Guardia di Finanza, impegnata in attività operativa in quella zona, e a quattro motovedette della Guardia Costiera greca. Il Comando generale della Guardia Costiera italiana, in previsione di una seconda fase legata alla prevenzione di inquinamenti marini, ha predisposto l’invio in area di propri mezzi aeronavali. Un aereo ATR42 della Guardia Costiera sta sorvolando in queste ore l’area interessata per garantire ogni forma possibile di supporto alle omologhe Autorità straniere.

La Guardia Costiera italiana, tramite il suo Centro operativo nazionale a Roma, sta monitorando – in stretto contatto con l’unità di crisi della società armatrice e con l’unità di crisi della Farnesina – quello che resta delle operazioni di soccorso, offrendo disponibilità all’impiego di unità navali e aeree in supporto alle operazioni.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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