Soccorso alpino sulla Marmolada

Continuano senza sosta le ricerche dei dispersi travolti dalla valanga di ghiaccio e pietre che si è staccata domenica 3 luglio dalla Marmolada. I soccorritori hanno individuato e recuperato i resti di altri due escursionisti.

Il ritrovamento, è stato spiegato dai soccorritori, è stato agevolato dallo scioglimento di una parte del ghiaccio che ha consentito ai droni di identificare le salme. “Oltre ai due corpi – ha spiegato Maurizio Dellantoni, presidente del Soccorso Alpino Nazionale – non sono stati trovati altri resti umani. È emersa una scarpa femminile che potrebbe appartenere a una delle vittime già identificate”.

Ora le vittime accertate salgono a nove. Due in più rispetto a ieri, di cui 4 riconosciute dai famigliari e 5 non identificati. I feriti sono7: 4 ricoverati a Trento, 3 in ospedali veneti, come ha comunicato il presidente della Provincia di Trento Fugatti.

Con il nuovo ritrovamento dei resti delle due vittime, probabilmente una delle due coppie venete che risultavano disperse, scendono a tre i dispersi ancora sotto il ghiacciaio della Marmolada. Delle tre vittime non ancora identificate, due dovrebbero essere della Repubblica Ceca e in fase di riconoscimento, mentre rimane un corpo senza nome.

Intanto le ricerche della Protezione Civile trentina e del Soccorso alpino stanno proseguendo senza interruzione.

La massa di detriti che ha travolto, stravolto e sepolto i corpi rende complicato il riconoscimento.

Intanto quattro droni sono in volo sul luogo del disastro. Due droni del soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento che stanno passando al setaccio la zona. Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio.

Al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro ed un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. Lo ha detto Mauro Gaddo, di Meteo Trentino. I dati raccolti dagli strumenti saranno trasmessi ad un centro di controllo per essere processati e analizzati.

Oggi in procura a Trento si è tenuta una riunione operativa tra gli organi inquirenti che indagano sulla tragedia della Marmolada “sulla linea d’indagine da impostare”.

La prevedibilità dell’evento è esclusa, non c’è, noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto”, ha detto il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, sull’inchiesta per disastro colposo aperta in seguito al disastro della Marmolada.

“Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per fare prove per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c’era questa grossa massa d’acqua”, ha aggiunto il procuratore.

“Siamo sconvolti e sconcertati. Quanto successo va al di là di ogni immaginazione. Sono ore tragiche per la nostra montagna, proviamo dolore per chi non c’è più e angoscia per le persone ancora disperse. Siamo davanti a un evento abnorme, la natura ci ha sopraffatto: in 55 anni di attività mai abbiamo visto una cosa del genere. Anche per questo la funivia Marmolada ha chiuso l’accesso al pubblico”, ha fatto sapere Marmolada srl, la società che gestisce l’impianto funiviario della Regine delle Dolomiti.

“Marmolada srl è a disposizione con i suoi impianti e i suoi spazi per supportare logisticamente le operazioni di soccorso e di recupero nella zona interessata dal crollo – si legge in una nota – siamo accanto ai soccorritori, ai parenti e ai congiunti delle persone rimaste coinvolte. In queste ore, anche noi operatori economici della Marmolada siamo prostrati. Viviamo un dolore intenso. Ci fa male anche vedere la nostra montagna profondamente ferita”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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