Da quando curo questa rubrica, alcuni miei assidui lettori mi hanno chiesto, in più di un’occasione, di parlare del misterioso scrittore apparentemente morto suicida, Kevin Paloma. Ciò che segue, è la sua storia in cinquecento parole.

Nacque a Budford, nello Stato del Wyoming, da una famiglia di origine italiana, formata dal padre Marcus, benzinaio nell’unica stazione di servizio del paese e autore indipendente e dalla madre Marzia, maestra elementare, figlia del più un noto contorsionista romagnolo del secondo dopoguerra, capace di viaggiare il mondo facendosi spedire come pacco “fragile”, morto di fame a causa di un lungo sciopero dei treni. Ricevette un’educazione rigida a causa delle tendenze autoritarie della madre. Dimostrò sin da piccolo un’ottima predisposizione per le materie umanistiche e all’età di dodici anni partecipò alla trasmissione Chissà chi lo sa?sbaragliando gli avversari nelle domande brucianti. Due anni dopo si iscrisse all’Istitute of Genius di Cheyenne, una scuola moderna a indirizzo geniale.

Successivamente si iscrisse alla Bachelor University di Sant’Andreus per compiere studi in giornalismo e letteratura con la laurea ottenuta per corrispondenza nel 1988.

Nel 2001, ottenne il prestigioso Premio WARNING: idiot writingdopo la pubblicazione del suo romanzo più amato, da pubblico e critica, Uomini piangenti pubblicato per la prestigiosa casa editrice inglese Pussypress nel 2000, libro oggi introvabile dopo che, per volere di suo cugino Paul Merdani,personaggio chiave, suo malgrado, del romanzo, ogni copia venduta ed ancora in commercio venne acquistata e distrutta in un enorme rogo di libri organizzato dal cugino stesso in piazza Campo de’ Fiori a Roma il 19 marzo 2002.

Nel gennaio del 2012, causa un vecchio “callo meteorologo”, che da un trentennio alloggiava sotto all’alluce del piede destro, gli venne diagnosticato lo spostamento del baricentro, a sinistra, del 6,9%. Alla fine, dunque, la realtà era emersa, chiara e netta, un dubbio che già da tempo logorava la sua mente come un tarlo maligno e infido; non sarebbe più riuscito a scrivere una storia che non fosse spudoratamente di sinistra. Fece di tutto per riallineare il suo baricentro, ma inutilmente. Si affidò ai migliori osteopati, a fisioterapisti di fama mondiale, a estenuanti esercizi di yoga, ma quel 6,9% di spostamento rimase.

Deluso da tutto, dal mondo, dall’amore, dalla vita, il 31 agosto 2014, dopo aver ultimato il manoscritto del suo diario, durante un soggiorno in Sicilia, ospite di un vecchio amico, decise di seguire le orme del suo filosofo di riferimento, Empedocle, gettandosi nel cratere centrale dell’Etna certo che il vulcano non avrebbe eruttato, dopo qualche istante, uno dei suoi inseparabili scarponi.

A questo punto entro in scena io, scrittore sconosciuto di racconti stenopeici, vincitore tra l’altro del prestigioso Premio Bubu per lapeggior raccolta di racconti brevi del 2014, che dopo mesi di ricerche riuscii a rintracciare il prezioso manoscritto e a curarnepersonalmente la pubblicazione.

Forme geometriche nel buio che ci accompagna, è il titolo del diario in questione, ha venduto in soli due mesi dalla sua pubblicazione, centoquattordici mila copie ed è giunto in finale per il Premio Bancarotta e Calvados 2015.

Kevin Paloma che osserva, rapito, un bignè allo zabaione della vetrina di un caffè di Bucaramanga in Colombia(2012)


A cura di Marco Benazzi – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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