Ornella Liberace è una donna che ha un dono speciale, la sua pelle emana un profumo che, a seconda della stagione e degli stati d’animo, varia in maniera notevole. Sin da piccina, Ornella, dimostrava di possedere un carattere forte e deciso, come uno dei suoi profumi preferiti, “Elixir des Merveilles” di Hermès. Ogni sera, prima di andare a letto, pretendeva che suo padre Arnaldo, la accompagnasse a vedere il più vicino manifesto pubblicitario del celebre olio solare “Coppertone”, che raffigurava una bambina che, strattonata da un cocker spaniel nero, mostrava il segno del costume sulla pelle.

Poi crebbe e a soli quindici anni prese in mano “Il Capitale” di Karl Marx, nella celebre edizione ad un solo volume delle stesse dimensioni della guida telefonica di Londra, leggendolo interamente nell’arco di un’estate, sdraiata su di una sedia a sdraio nel giardino di casa. Gli era stato donato, come premio per la promozione ottenuta con ottimi voti, da Gerardo Ariani un vicino di casa comunista marxista maoista leninista che aveva un debole per la cantante Rosanna Fratello e quando la vedeva esibirsi in un programma televisivo restava ammutolito pretendendo dagli altri componenti la famiglia un religioso silenzio fino al termine dell’esibizione.

L’avventura legata alla firma chimico-profumata in casa Liberace, cominciò con il primo bagnetto, quando sua madre, mentre la strofinava per asciugarla, d’improvviso sentì nell’aria un piacevole profumo di fiori di campo e la provenienza era il corpicino di Ornella.

Con il passare degli anni, Ornella consapevole del dono innato, si rese conto ben presto che i profumi che emanava il suo corpo erano legati agli stati d’animo e che l’aromaterapia sarebbe stata il suo vero superpotere. E allora, quando il suo corpo richiamava positività e buon umore, il profumo che emetteva era agrumato, se sentiva la tristezza fare capolino, una ventata di patchouli ristabiliva il suo equilibrio, nei giorni in cui la calma e la serenità erano in pericolo, in aiuto arrivavano note aromatiche dell’ylang-ylang mentre se c’era bisogno di agire positivamente sulla concentrazione e sulla memoria, la menta piperita fuoriusciva dai suoi pori richiamando alla mente ricordi di prati assolati primaverili. La notte, quando la femminilità si accentuava in maniera intensa, il corpo di Ornella profumava di cannella e le lenzuola di impregnavano di biscotti fatti in casa nelle serate autunnali.

L’intensità di quell’aroma, si sentiva anche a un paio di metri di distanza. Thomas Lester Jones, l’uomo originario di Brighton che Ornella sposò e con il quale trascorse tutta la sua vita, aveva anch’esso un superpotere, come il protagonista di un celebre racconto di Calvino pubblicato postumo, aveva una mucosa olfattoria talmente sensibile da riuscire a individuare la propria donna nascosta nel maremagnum dell’umanità.

La scovò nella città provenzale che viene considerata la capitale del profumo, Grasse, dove entrambi erano giunti al termine dell’itinerario turistico chiamato “la Route du Mimosa” che si estende su 130 km da Bormes les Mimosas a Grasse, simbolo di una Costa Azzurra tipicamente invernale. Era l’otto marzo 1993 e Ornella, per il sensibilissimo naso di Thomas, odorava di frutta candita e crème brûlée, sublimi fragranze capaci di contribuire a completare la ricerca dell’identità dell’amore. Una tentazione alla quale Thomas, per sua fortuna, non seppe resistere.

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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