HALLOWEEN A MILANO RAGAZZI MASCHERATI TRAVESTITI DA FANTASMA FANTASMI

Rodolfo Minerva è vivo e vegeto, ma all’anagrafe risulta deceduto a causa di un banale errore di trascrizione, errore che ha generato “l’effetto domino” ripreso dai vari enti pubblici. Sessantenne, fisico prestante e allenato, dedica molto tempo della giornata al suo benessere fisico e mentale. Ha lavorato per oltre trent’anni presso un istituto di credito con mansioni direttive, grazie alla segnalazione di un lontano parente monsignore, è sposato senza prole e prova un piacere particolare nel gustare il caffè corretto con l’anice secco “Varnelli”, che acquista rigorosamente nello stabilimento dove viene distillato, a Muccia in provincia di Macerata.

Nel tempo libero, scrive racconti e articoli per un noto quotidiano digitale, è vegano da quasi vent’anni, per scelta etica, ama gli animali in maniera smisurata e svegliarsi alle prime ore del mattino, ogni giorno, per poi, come dice lui:walking whilethe city sleeps”. Il 9 settembre dell’anno in corso, giorno in cui compiva i sessant’anni, contestualmente gli scadeva la carta d’identità quindi si prenotò per tempo così da evitare di restare con il documento di riconoscimento scaduto. Il giorno precedente si presentò dal suo fotografo di fiducia che lui ha ribattezzato simpaticamente Antoine” perché somigliantissimo al celebre cantautore e velista francese.

Le foto ritraevano un sessantenne con lo sguardo “gianburraschiano” del bambino dispettoso che da mezzo secolo è imprigionato in lui, perfette per rappresentare, per un altro decennio, un uomo dalla personalità introversa ma propensa a piccoli momenti di estroversione, perché ci sono momenti che preferisce passare in compagnia anche di emeriti sconosciuti, esprimendo le sue idee e i suoi interessi, ma ad un certo punto della giornata, Rodolfo preferisce riflettere e non ha più necessità di circondarsi di persone: da quel istante in poi, la solitudine gli si addice più della compagnia e, inevitabilmente, tende ad isolarsi. A quel punto, non restava che salutare l’amico fotografo e dirigersi all’appuntamento con l’operatrice della stanza 3 sedia 3 per procedere al rinnovo del documento. Quando la dott.ssa

Carlotta Petrini prese tra le mani la carta d’identità in scadenza per inserire i dati nel programma di gestione, rimase pietrificata come se avesse visto passare Elvis Presley alla guida di uno “Scania Super”. In breve, agli atti, Rodolfo Minervarisultava non essere più in vita dal 7 dicembre 2022, alle ore 3,15.

Naturalmente sono già in corso accertamenti incrociati su questa vicenda “kafkiana”, per riuscire a capire chi abbia commesso l’errore iniziale, anche se, ne sono quasi certo, la colpa sarà attribuita al classico caso di omonimia unitamente a un errore di trascrizione della data di nascita dell’uomo, durante una pratica di successione. La crisi d’identità che ha colpito Rodolfo, è sconcertante perché, come ci direbbe una psicologa dell’età evolutiva, il modo in cui percepiamo noi stessi è di vitale importanza per la nostra felicità e quando tale percezione si incrina, può essere devastante.

In attesa che il danno provocato dai “burosauri” rinchiusi nei palazzi pubblici si risolva, Rodolfo dovrà stringere i denti ed imparare a riconquistare la propria identità aiutandosi a superare la crisi esistenziale e a ritrovare la perduta serenità.

A cura di Marco Benazzi – Foto ImagoEconomica 

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