Si è iniziato con gli allenatori, in quella che per i prossimi mesi sarà la grande girandola estiva del calcio, e viene da dire giustamente, dato che sono i mister le figure fondamentali per iniziare una nuova stagione, prima ancora di sapere chi farà parte delle rose da guidare.

Pensare che i movimenti sin qui visti sulle panchine nostrane siano di secondaria importanza è cosa mai passata nelle teste non solo degli addetti ai lavori, ma dei tifosi e di tutti coloro che con il calcio hanno qualcosa a che fare; il ritorno Mourinho, l’addio di Conte, l’altro ritorno di Allegri, hanno sin qui tenuto banco, senza dimenticare altri nomi altisonanti passati in secondo piano ma solamente per lo scalpore di decisioni che in pochi, o magari nessuno, avevano previsto.

Spalletti, Simone Inzaghi, Gattuso, Sarri, e non solo, sono nomi sulla bocca di tutti e ci resteranno a lungo, almeno sino a quando le panchine di Serie saranno tutte occupate, aggiungendoci quelle di Club stranieri prestigiosi e non meno ambiti dai mister di casa nostra.
In mezzo a tutto ciò ecco arrivate le convocazioni del Mancio, che ha ridotto a ventotto la rosa dei candidati a disputare l’Europeo, che inizierà l’11 giugno proprio con l’impegno della nostra Nazionale contro la Turchia, a Roma; due ancora sono gli azzurri da tagliare, dopo che il CT ha provedduto a scremare la rosa, non senza le solite ed immancabili polemiche.

Una su tutte è l’esclusione che ha stupito maggiormente, quella dell’attaccante Moise Kean, che ha immediatamente scatenato il popolo dei social; d’altra parte la sin qui breve carriera dell’ex centravanti della Juventus, non è priva di episodi simili, come quando fu escluso, insieme a Zaniolo, dalle finali dell’Europeo Under 18, a seguito di comportamenti poco consoni dei due ragazzi.
Probabilmente proprio gli atteggiamenti ed i comportamenti di Kean sono alla base anche di questa nuova esclusione; e sì che Mancini aveva già ripreso più volte l’attaccante relativamente ai comportamenti sia in campo che fuori, ma evidentemente i “pentimenti” e le rassicurazioni fornite dal ragazzo, sono rimaste parole al vento, onde per cui il CT ha deciso di chiudergli nuovamente le porte della Nazionale, giustamente.

Fuori dalla lista dei convocati sono finiti anche il portiere del Cagliari Cragno, cui è stato preferito il napoletano Meret, gli attaccanti Grifo e Raspadori (chiamato nell’Under 21 per gli europei di categoria), ed i fiorentini Castrovilli e Biraghi, reduci con la Viola da una stagione non proprio “luccicante”, al difensore Ferrari del Sassuolo, oltre la laziale Lazzari che aveva già rinunciato per motivi personali.
A questo punto Mancini dovrà effettuare due nuovi tagli per determinare la rosa definitiva, cosa non facile, ma l’elenco deve riportare ventisei nomi e quindi la scelta andrà fatta in questo ambito.

Quali siano poi le ambizioni dell’Italia, questo è un altro paio di maniche, certo si parte per fare bene, addirittura per vincere visti i risultati degli ultimi tempi e la risalita nel ranking europeo, considerando il valore di molte avversarie, ma fondamentalmente senza ritenersi inferiori a nessuno; d’altra parte la crescita della Nazionale italiana è determinata dalla serie di risultati utili consecutivi ottenuti, certo, non sempre contro avversarie di grande spessore e valore, ma vincere non è mai facile e quindi è giusto inseguire il meglio, vittoria compresa.

Molti azzurri sono anche al centro di interessi di mercato, quelli andati in scadenza così come quelli la cui scadenza contrattuale data 2022 e nessun accordo di prolungamento è ancora stato trovato; l’ambizione di migliorare, di giocare per traguardi sempre più alti, di disputare regolarmente le competizioni europee, nonchè di guadagnare di più, è certamente legittima, tutto sta poi a decidere se siano i soldi a dover essere la cosa principale (considerando che comunque nessuno guadagna attualmente degli spiccioli) e valga magari la pena andare a fare i vassalli altrove invece di restare a fare i principi, o i re, dove si è.

Tutto legittimo in ogni caso, tutto che fa parte di quello che ci passa giornalmente sotto gli occhi, in un mondo dove a restare ancorati alla tradizione sono rimasti solo un certo numero di tifosi, non tutti per la verità, legati a discorsi di maglia che paiono sorpassati dalla realtà; vero che parlare è facile e la gente si fa bella quando le chiacchiere valgono zero, però certamente ci sono situazioni dove si predica in un modo e si razzola in modo completamente contrario, per cui non ci si può neppure stupire delle reazioni della gente.

Mercato ed Europei all’orizzonte, odierno il primo, a brevissimo inizio i secondi, per continuare con il calcio, non solo parlato per fortuna e speriamo ancor meno gridato, anche se per quello basta azzerare il volume della tv, cosa che ci viene ancora concessa, per vedere calcio evitando di ascoltare troppe stupidaggini.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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