Partire a piedi dalle spiagge di Ravenna, magari dopo una nuotata o un bel pranzo, o meglio ancora dopo una ricca colazione all’alba.

Addentrarsi per un itinerario a piedi o in bicicletta nei polmoni verdi della città, la Pineta di Classe e quella San Vitale, ma anche la pineta costiera, quella retrodunale, cerniera naturale caratteristica del litorale di questa parte di Romagna.

Una barriera, le pinete di Ravenna, che proteggono la città dalla sabbia – e viceversa. Non soltanto un intercapedine da attraversare per il largo, ma anche una mappa da esplorare per il lungo, verso mete fino a oggi meno conosciute.

I Lidi Nord di Ravenna (Casalborsetti, Marina Romea e Porto Corsini) sono piccoli borghi collegati l’uno all’altro, posti alle propaggini della secolare Pineta San Vitale. Una zona protetta lunga chilometri, da poter visitare in ogni stagione dell’anno, ascoltando la risacca del mare, incrociando porticcioli, passerelle e ponti suggestivi.

COSA FARE
Due itinerari su tutti. Il primo partendo dal Casello di Borsetti, luogo che rappresenta la storia di quest’area proseguite verso la foce del fiume Lamone, per una delle passeggiate più belle nei dintorni.

Il secondo: dal centro di Casalborsetti dirigetevi verso nord all’interno della pineta retrodunale. Sbucherete in una piccola radura umida al confine con la zona militare. Il ritorno consigliato è lungo la scogliera.

COME ARRIVARE
L’arrivo dal mare è di certo il più suggestivo. Con una nave da crociera, al terminal di Porto Corsini oppure in barca, per attraccare al porticciolo di Marina Romea alla foce del Lamone o nella nuova Marina di Porto Reno, alle spalle di Casalborsetti.

Il collegamento con i mezzi pubblici è sempre disponibile da Ravenna città o dalle località limitrofe. Molto pittoresco, ad esempio, è il mitico traghetto sul Canale Candiano che in pochi minuti vi porta da Marina di Ravenna a Porto Corsini.

Tra Marina di Ravenna e Punta Marina si estende, ininterrotta, una pineta retrodunale incantevole in cui molti passeggiano, fanno running o ci cimentano in lunghe escursioni in mountain-bike.

Potrà apparire incredibile ma tra questi pini ottuagenari si nascondono alcune importanti testimonianze della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, oramai inglobate dal verde. Stiamo parlando di più di cinquanta bunker di diverse tipologie, oltre a vari sistemi di sbarramento anticarro disposti intorno all’imbocco del canale Candiano e alle strade che uniscono la spiaggia alla città di Ravenna, creando una fitta rete di presidi difensivi.

COSA FARE
Dalle spiagge in fondo a Punta Marina si può partire per una breve escursione in pineta, magari in due parti.

La prima dai “Denti di Drago” di Via della Fontana fino alla Colonia (oggi un residence) all’inizio di Viale delle Nazioni. La seconda dall’imboccatura della pineta su Via della Pace, lungo via Luigi Rava (una via, sì, in mezzo al bosco!) fino a Via dei Mille, nel centro di Marina di Ravenna.

Lungo entrambi i percorsi una dozzina di siti bellici, che a breve entreranno a far parte di un itinerario denominato Linea Galla Placidia. Se volete saperne di più, il consiglio è di rivolgervi gli uffici turistici della zona che sapranno indicarvi anche l’inizio di particolare visite guidate.

COME ARRIVARE
La bicicletta è la regina di questa parte di spiaggia della costa di Ravenna. Dal centro della città parte una lunga posta ciclabile che in sicurezza permette di raggiungere Marina di Ravenna e Punta Marina.

Con i mezzi pubblici si può partire da molti punti della città e arrivare in pochi minuti in spiaggia. Se arrivate in macchina, invece, potete lasciare il proprio mezzo in uno dei parcheggi scambiatori situati appena prima dell’inizio della pineta e sfruttare i navetti gratuiti, contribuendo così a mantenere il litorale più libero e gradevole.

La Pineta di Classe è il grande polmone verde di Ravenna. “Cantata” da Dante Alighieri all’interno della sua Commedia (Purgatorio, Canto XXVIII vv. 19-21), oggi è certamente ridotta rispetto a quanto doveva essere un tempo, ciò nonostante ha riuscito a conservare, nonostante il trascorrere del tempo, il suo aspetto selvaggio e incontaminato.

Moltissimi sono i sentieri e le aree attrezzate che consentono di visitarla e viverla in ogni stagione. La zona retrodunale, tra Lido di Dante e Lido di Classe, è quella più integra e conduce a una perla unica: la foce del Torrente Bevano.

COSA FARE
Lasciarsi alle spalle la civiltà. Procurarsi un po’ d’acqua e uno spuntino. Avviarsi a piedi o in bicicletta verso questo luogo incredibile, caratterizzato da dune sabbiose, anse abbandonate del torrente, stagni salmastri e zone umide.

Dalle torrette di avvistamento nei pressi della foce è possibile godere un panorama meraviglioso, che lascia immaginare quale fosse l’aspetto di questa parte di costa un tempo, prima della sua urbanizzazione.

COME ARRIVARE
Si può partire da uno dei due lidi (Lido di Dante e/o Lido di Classe), seguendo la spiaggia oppure restando all’ombra dei pini. Dopo circa 1h di camminata si raggiunge la riserva naturale.

La foce del Bevano è, però, raggiungibile anche dall’entroterra, seguendo i sentieri che si diramano dal Parco I° Maggio (Loc. tà Fosso Ghiaia) o dal Centro Visite – Cubo Magico Bevanella. Questi sentieri sono stupendi anche in mountain-bike ed è possibile seguirli in direzione di Classe/Ravenna, oppure in senso opposto verso Milano Marittima, Savio e Cervia.

A cura di Emilia Romagna Turismo – Foto Fabrizio Zani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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