Nello sport capita spesso che ci siano dei favoriti e spunti fuori chi li batte tutti; nel ciclismo poi quella del terzo tra due litiganti è una regola scritta sin da quando la bicicletta è diventata un mezzo per gareggiare.
Senza andare indietro più di tanto nel tempo, basta ricordare il Giro dello scorso anno, quando tra Nibali e Roglic spuntò fuori a sorpresa Carapaz, cui bastò andare in fuga in una delle tante tappe alpine per portarsi a casa una maglia rosa insperata e da nessuno indicata nelle previsioni iniziali.

Il detto “tra i due litiganti il terzo gode”, potrebbe alla fine divenire anche il motto del Tour de France 2020, dove tra i “litiganti” Egan Bernal ed ancora Roglic, potrebbe spuntarla, a sorpresa, un altro sloveno, il giovane Tadei Pogacar, che senza il distacco di 1’21″accusato nel corso della settima tappa, quando il vento ha spezzato in più tronconi il gruppo, sarebbe oggi in maglia gialla.

Certo, visto che mancano ancora parecchia tappe, tante salite e tantissima fatica da fare, è impossibile prevedere i prossimi sviluppi della Grande Boucle, però Bernal e Rogliac, faranno bene a tenere in grande considerazione questo ragazzo che i numeri li ha tutti per diventare un campione.

Sin qui al Tour non sono mancati lo spettacolo e tanto meno le difficoltà, con Ineos e Jumbo che hanno dimostrato di essere le formazioni più forti, anche se rispetto alle scorse stagioni, l’ex Team Sky non pare più al di sopra nettamente delle avversarie; gli anni passano per tutti e basta scorrere i nomi dei protagonisti in maglia nero/granata per accorgersi chi manca, ed anche alcuni dei magnifici luogotenenti delle passate stagioni accusano lo scorrere del tempo.

In più c’è una cosa da considerare, viste le difficoltà sin qui palesate dal vincitore uscente della Grande Boucle, Egan Bernal; lo scorso anno il giovane colombiano era in realtà l’uomo che avrebbe dovuto essere per ultimo al fianco del capitano Geraint Thomas, aiutandolo nel vincere il suo secondo Tour, poi le circostanze lo hanno portato a dimostrarsi più in forma del britannico ed a relegarlo sul secondo gradino del podio finale.

Quest’anno, data la scarsissima forma dello stesso Thomas (che correrà il Giro d’Italia) e di Froome (andrà alla Vuelta), Bernal è diventato il capitano designato, con Carapaz (passato nel frattempo dalla Movistar alla Ineos) a fargli da scudiero e da ultimo “gregario”; sono quindi aumentate notevolmente le responsabilità per questo ragazzo indubbiamente fortissimo ma anche ormai impossibilitato dal “nascondersi”, dall’essere passato da outsider a favorito d’obbligo.
Roglic, dal canto suo, ha dimostrato già al Delfinato di essere in grande forma, prima che una caduta lo mettesse fuori gioco, e l’incognita a questo punto, è legata al mantenimento di questa forma per tutte e tre le settimane del Tour; lo sloveno ha al suo fianco una squadra fortissima e l’ingaggio dell’olandese Dumoulin non ha fatto che accrescere la potenza della formazione olandese.

Roglic è certamente un campione e proprio la “lezione” del Giro 2019 ha ancor più affinato la sua bravura, visto che è difficile trovare un terreno dove metterlo seriamente in difficoltà e se poi ha pure una squadra fortissima al suo fianco, l’impresa è, sulla carta, davvero titanica.

Per ultimo ecco comparire Pogacar, non ancora ventiduenne, senza una squadra al fianco, visti anche i ritiri prematuri di chi avrebbe potuto dargli una mano in salita, Aru e Formolo, ma capace di riprendersi da quella che avrebbe potuto determinare la chiusura delle proprie ambizioni, ovvero quella tappa ventosa che gli è costata un distacco non proprio lieve.

la questione è però che anche lo sloveno si è mostrato davvero fortissimo, recuperando parte del tempo perduto andando all’attacco e resistendo a Roglic quando anche Bernal ha mostrato segni di cedimento; anche per Pogacar l’incognita è legata alle tre settimane, oltre che alla mancanza di compagni che possano aiutarlo in momenti di eventuale difficoltà, ma i campioni, si sa, finiscono per giocarsela da soli e da qui a Parigi, con questi tre, ci sarà sicuramente da divertirsi.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Images

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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