L’ex colosso dei giocatolli “Toys ‘R’ Us” ha comunicato ai suoi dipendenti che probabilmente venderà o chiuderà tutti i suoi negozi di vendita. Secondo il “Wall Street Journal” la mossa mette a rischio 33mila posti di lavoro. L’azienda ha fatto ricorso alla bancarotta lo scorso settembre e ha più di 700 punti vendita negli Stati Uniti. Un’eventuale liquidazione sarebbe una delle maggiori negli Usa.

Nonostante la bancarotta con il Chapter 11, Toys ‘R’ Us sta incontrando difficoltà a raggiungere un accordo con i creditori per la ristrutturazione del debito. A questo si sono aggiunte le vendite deboli durante delle festività, che hanno allontanato la speranza di chiudere un accordo con i creditori per ristrutturare i suoi 5 miliardi di dollari di debito. Un mix che ha spinto la società a valutare seriamente la possibilità di liquidare le sue operazioni negli Stati Uniti, dove ha già annunciato che chiuderà 184 punti vendita, il 20% dei circa 800 punti vendita americani.

Toys ‘R’ Us è entrata in bancarotta in settembre con l’obiettivo di emerge come una società più snella e in grado di essere più competitiva. L’ex colosso dei giocattoli ha ottenuto un prestito da 3,1 miliardi di dollari per mantenere i negozi aperti durante il tentativo di rilancio. Un’eventuale scomparsa di Toys ‘R’ Us negli Stati Uniti sarebbe l’ennesima prova di come il commercio al dettaglio tradizionale è un settore ormai in netta crisi. E di come il mondo dei giocattoli, messo al muro dai videogiochi, soffra.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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