La diciannovesima e terz’ultima frazione del Tour de France (Bourg en Bresse-Champagnole di 166,5 km) finisce nei pedali di Soren Kragh Andersen, che conquista così il secondo successo personale in questa edizione numero 107 della Grande Boucle. Grande il suo allungo nella parte conclusiva del tracciato, un percorso mosso ma senza particolari asperità, scenario perfetto per le fughe da lontano che non mancheranno. Alle spalle del danese, staccati di 53”, lo sloveno Mezgec, e i belgi Stuyven, Van Avermaet e Naesen. Decimo un ottimo Matteo Trentin.

Tutto immutato in classifica generale: tra la maglia gialla Roglic e il trionfo sugli Champs Elysées resta ormai solo la cronometro di domani, la Lure-La Planche des Belles, 36,2 km. Ma lo sloveno ha ancora gamba e un buon vantaggio sul connazionale Pogacar e su Miguel Angel Lopez: un terremoto ‘sembra’ difficile da prevedere.

La gara
Poco più di cento chilometri di fuga a tutta velocità per il francese Remi Cavagna che s’invola subito sui tanti saliscendi della tappa (pochi pianura), doma in solitaria l’unico gpm di giornata (Cote de Chateau-Chalon, quarta categoria) ma poi comincia a diminuire inesorabilmente i giri, riacciuffato ai -50. Da lì via ad una serie di attacchi, con gruppetti che si formano e si sgranano. E’ poi un plotoncino di 12 corridori a staccarsi e prendere la testa, tra loro la maglia verde Sam Bennett, Peter Sagan, Van Avermaet e il nostro Matteo Trentin. L’azione decisiva, splendida, la firma però il danese Kragh Andersen che saluta ai -15 e non molla più la presa fin sotto il traguardo, superato senza avversari alle spalle.
Il danese bissa così il successo di Lione dello scorso 12 settembre.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto La Stampa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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