La neve sta arrivando in Toscana. Ed è già arrivata all’Abetone. In montagna i fiocchi hanno cominciato a cadere tra mercoledì 30 e giovedì 31 marzo. E per le prossime ore – in particolare nella mattinata di sabato 2 aprile – la dama bianca è attesa anche a quote di collina, con possibili imbiancate di grandine pure in pianura.

Si tratta di una precipitazione solida, granulosa, che la maggior parte delle volte si verifica durante un temporale invernale o a inizio primavera: fa parte di una tipologia di precipitazione nevosa chiamata “neve tonda” o, più precisamente dagli addetti ai lavori “graupel” o graupeln.

Molto facile scambiarla per grandine ipotizzando che non può trattarsi di neve dal momento in cui il le temperature non sono negative, ma ampiamente positive, anche di +6 o +7 gradi. Ecco perchè chiamarla grandine è errato. Prima di tutto è opportuno ricordare che può nevicare anche con temperature positive: i fiocchi di neve possono cadere anche con 2-3 gradi, al di sopra di tale valore è molto raro. La neve tonda riesce a scavalcare questa sorta di muro “termico”.

Arrivando a manifestarsi anche con 7-8 gradi sopra la zero. La neve tonda nasce da un fiocco di neve che cade da una nube e, attraversando strati più caldi dell’atmosfera vicini al punto di fusione, non si scioglie ma, praticamente, si arrotola su se stesso e questo gli conferisce la particolare forma tondeggiante. La neve tonda è di un bianco opaco, rimbalza quando cade al suolo ma fa molto meno rumore della grandine, che invece si presenta sotto forma di ghiaccio, bianca e lucida.
Inoltre, una cosa che si può rilevare direttamente, è la differenza di consistenza: la neve tonda è comprimibile e malleabile mentre la grandine no.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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