Art Blakey nasce a Pittsburgh nell’ottobre del 1919, batterista insieme a kenny Clarke Buddy Rich, Max Roack, Blakey è stato uno dei batteristi che ha inventato la tecnica del Be-Bop. Dopo cinque mesi dalla sua nascita sua madre morì e il padre se ne andò con un’amante.
Il piccolo Blakey fu cresciuto dalla cugina materna. Durante gli studi imparò a suonare il pianoforte, ma non era molto portato: sapeva suonare solo cinque tonalità differenti. Già all’età di quattordici anni era in grado di dirigere un’orchestra di diciotto elementi. Suonava inoltre qualche sera nei locali di Pittsburgh e passò poi alla batteria.

Blakey giunse a New York City nel 1938 con la pianista Mary Lou Williams.
Nel 1940 entrò nel gruppo del pianista e Band leader Flatcher Henderson, ma il salto di qualità artistico e professionale lo fecero il 1943 e il 1947, quando venne ingaggiato dalla prima orchestra Be-Bop del cantante Billy Eckstine: con lui nella band vi sono il sassofonista Charlie Parker, i trombettista Dizzy Gillespie, Fats Navarro e la cantante Sarah Vaughan e i nove decimi del gotha della storia del Be-Bop.
Durante un lungo tour nel Continente africano Occidentale, verso la fine degli anni quaranta, si convertì all’Islam, assumendo il nome di Abdullah Ibn Buhaina.
Nel 1955 Blakey fondò con il pianista Horance Silver il gruppo dei The Jazz Messagers, una formazione Hard-Bop che fu molto influente per molti giovani musicisti, con cui collaborarono, come solisti o integrati nella formazione, i musicisti erano Sabu Martinez, Wayne Shorter, Hank Mobley, Kenny Dorham, Donald Byrd, Bobby Timmons, Benny Golson, Bill Hardman, Thelonious Monk, Chuck Mangione, Keith Jarrett, Wynton Marsalis e altri.

Blakey decise poi di portare avanti la formazione da solo, dopo l’abbandono del pianista Horance Silver, con la sua determinazione.
Art Blakey and The Jazz Messagers, continuarono l’avventura suonando in tutto il mondo fino ai tardi anni Ottanta.
Art Blakey inoltre nella sua lunga carriera partecipò a varie manifestazioni nel Centro e Nord Europa esibendosi in Belgio, Italia, Svizzera, Germania.
In Italia nel 1963, in occasione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo presentato dalla conduttrice Adriana Serra, suonò i suoi più noti brani in compagnia di un sestetto formato da musicisti tra i più rappresentativi degli anni Cinquanta e Sessanta.
La formazione era composta da un nutrito numero di musicisti, da Freddie Hubbard, Curtis Fuller, Wayne Shorter Celdar Walton, Reggie Warkaman.

Nel settembre del 1964, il sassofonista Wayne Shorter lasciò i The Jazz Messagers per unirsi alla band del trombettista Miles Davis chiamata Second Great Quintet. Su suggerimento del trombettista Lee Morgan, Mes Davis arruolò il sassofonista tenore John Gilmore, proveniente dalla formazione del celebre musicista Sun Ra, ma con il tempo ritornerà nelle file della band del leader Sun Ra. La band si lega Art Blakey con un contratto discografico alla sotto etichetta label della Mercury Records del trombettista e arrangiatore Quincy Jones, ex musicista della formazione dell’orchestra del pianista Count Basie, la Limelight Records.
In questa formazione, include ancora il grande trombettista Curtis Fuller, questa band tornò presto ad essere un quintetto quando Fuller se ne andò.
Il sax alto Gary Bartz sostituì il defunto John Gilmore e con Freddie Hubbard seduto accanto a Lee Morgan, registrarono il brano Soul Finger per la label Limelight.

Nel gennaio del 1966 la band si era completamente trasformata di nuovo, un look più adeguato ai tempi.
Ora il musicista italo-americano Chuck Mangione il flicornista in quel momento occupava il posto di trombettista con Frank Mitchell al sax tenore, Keith Jarrett al pianoforte e Reggie Johnson al basso. Questa formazione ha prodotto l’opera discografica dal vivo Buttercon Lady, con la band Art Blakey & New Messagers: mentre la band continuava a esibirsi dal vivo, questa sarebbe stata l’ultima registrazione dei The Jazz messenger del decennio.
Si stavano avvicinando gli anni bui per il Be-Bop e il jazz, all’alba si avvicinava un nuovo genere musicale, che avrebbe messo in crisi il jazz moderno.
La cultura rock imperversava, e i musicisti jazz, si dovettero adeguare per non soccombere, sperimentando altre forme musicali che potessero stare al passo coi tempi.
Ed ecco che era difficile stare al passo con I tempi e con lo stile della Jazz Fusion, ma Art Blakey per mantenere la sua formazione stabile fu per lui ancora difficile proseguire in registrazioni discografiche e concerti dal vivo. Tra il 1966 e il 1972 i The Messagers produssero un solo disco ufficiale: il titolo The Jazz Messagers ’70, un live in Tokyo, Giappone. Questa particolare formazione includeva i musicisti, Bill Hardman, Carlos Garnett, Joanne Brackeen e Jan Arnet.
Per Art Blakey e la sua formazione fu un periodo florido, in particolare all’estero, in Europa e in Giappone mantennero la loro popolarità.
Ma questa formazione come di vuol dire era fluida, nel senso che diversi musicisti che l’hanno frequentata si alternavano a Seconda del o dei musicisti disponibili.

Tra il 1966 e il 1972 la band includeva nuovi musicisti sempre di notevole fattura, i trombettisti Woddy Show e Randy Brecker oltre ad un’altro musicista il sassofonista Hardman; gli altri musicisti della sezione ance, Ganett Mitchell, Billy Harper e Roman Morris e i trombonisti Slide Hampton e Julian Prister.
Per quanto riguarda i pianisti, sono stati notevoli e vari che di dono seduti davanti al pianoforte, 8no dei primi dell’era moderna fu Keith Jarrett, seguirono Mike Nock, Lonnie Liston Smith, Chick Corea, McCoy Tyner, Ronnie Methews, George Cables, Joanne Brackeen e Albert Daley. Nel 1972 i The Jazz Messager firmarono contratto con la label Prestige Records e produssero troverete discografiche, Child’s Dance, questo long plaiyng presentava registrazioni dell’anno 1972, con brani di due sessioni, con formazioni diverse, gon ospiti che andavano, da Woddy Show, Tonan Morris, John Hicks, Walter Davis Jr., e George Cables.
La formazione è stata composta da musicisti, Buddy Terry, Monny Boyd, Michael Howard, Stanley Clarke e i percussionisti Nathaniel Bettis, Sonny Morgan, Pablo Loundrum Emnanuel Rohom e Roy Mantilla. Nel 1973, una formazione nuova di The Messagers con altri nuovi musicisti si affacciano per la prima volta al pubblico appassionato del jazz moderno, arrivano, i musicisti Carter Jefferson, Cedar Walton e Michey Bass, registrarono altri due album per la Prestige Records, Anthenagin e Buhaina. Il percussionista in West occasione era il conquista Tony Waters, appare sull’opera discografica Anthenagin, mentre Steve Turre, il trombonista appare su Buhaina. Blakey nei tre anni successivi ha lottato per fare andare avanti la sua formazione con tutta la sua forza d’animo.
Solo una registrazione, una collaborazione avvenuta nell’anno anno 1975 con Sonny Stitt, un’opera discografica dal titolo In Wolked Sonny, registrata sulla label svedese Donet Records prodotta tra il 1973 e il 1976.

In questo album vi era la partecipazione trombettistica di Bill Hardman. David Schmitter ora era nella sezione ance, suonava il sax tenore w sarebbe poi rimasto con i The Jazz messengers per un po di tempo. Walter Davis Jr., era tornato al pianoforte e il nuovo bassista era Isao Suzuki.
I The Jazz Messagers erano ancora popolari in Giappone e di recavano spesso, ogni anno.
Hardman e Schnitter furono costanti durante questo periodo. Nella formazione includeva I pianisti Albert Dailey e Mickey Tucker e i bassisti dopo Suzuki, vennero’ inseriti nell’organico Cameron Brown e Cris Amberger, nel 1976 il gruppo registrò un disco per la label Roulette Records dal titolo Backgammon, in questa opera discografica, facevano parte i musicisti Hardman, Schnitter, Dailey e Suzuki.
In questo stesso anno il batterista Art Blakey, il fondatore dei The Jazz Messegers iniziò un collaborazione professionale con il musicista olandese Wim Wigt, proprietario della label Timeless Records. Wingt che era produttore e agente teatrale prenoto’ un tournée in tutta Europa per la formazione capitanata dal batterista Art Blakey.
Dopo questo tour nel Continente europeo la formazione ritornò in America e segui una seduta di registrazione in studio, per la realizzazione di una seconda opera discografica con la nuova etichetta, la Roulette Records.

Nel gruppo vi erano i musicisti Schnitter e Walter Davis Jr e I nuovi arrivati, Valery Ponomarev, Bobby Watson e Dannis Irwin, da questo momento la formazione diverrà più stabile nel tempo, nel lavorare alle registrazioni e fare concerti dal vivo, regolarmente. Nell’ottobre del 1977 Blakey assunse un nuovo pianista James Williams che divenne nel tempo regolare. Questo gruppo inoltre registrò un’opera discografica dal titolo In my Prime Vol. 1.
E nel 1978 registrarono l’opera discografica In This Korner per la label Concord Records e In my Prime Vol.2 e per la Timeless Records Reflections in Blue.
Nel febbraio 1979, registrarono un’altro album intitolato Night in Tunisia, l’opera discografica uscì per la label Philips Records. Nello stesso a anno a novembre registrarono One by One, un long playing, per la label italiana Palcoscenico.
Art Blakey decise inoltre di mettere insieme e fondare un big band di undici elementi per intraprendere un tour europeo nel 1980. Questa band era unica in quanto comprendeva i tre fratelli Marsalis, Wynton e Branford e Robin e Kevin Eubanks, e il chitarrista Bobby Broom. Questi giovani musicisti sono cresciuti artisticamente aumentando le loro performance e le loro conoscenze, suonando in una Combo Jazz, facendo concerti a New York City fino al 1979. Boom lasciò poi la formazione prima del tour del 1980, queste sarebbero stare anche le ultime apparizioni del musicista Ponamarev, con i The Jazz Messagers.
Mentre Watson e Williams continuarono a suonare con il gruppo, David Schnitter fu sostituito da Bill Pierce e Dannis Irwinfu sostituito da Charles Fambrough, questa band comprendeva anche un secondo batterista, John Ramsey. I live I at Montreaux e Northsea Jazz Festival sono stati registrati e pubblicati dalla label Timeless Records.
Questi sestetto poi comprendeva Wynton Marsalis, Bobby Watson, Bill Pirce, James Williams e Charles Fambrough.
All’inizio degli anni Ottanta il gruppo di Art Blakey produsse in Svezia per l’etichetta Amigo -Timeless Records, l’album Of the Year e Straight Ahead sulla label Concord Jazz Records. Quando Branford Marsalis si laureò al Berklee Collage of Music nel 1981, si unì al fratello Wynton al posto di Bobby Watson. Donald Brown sostituì poi anche James Williams in quel momento.

Nel gennaio del 1982 questa formazione produce il terzo lavoro discografico dal vivo dal titolo Keystone Three, registrato al Keystone Karner di San Francisco in California.
La stella, il trombonista Wynton Marsalis stava crescendo rapidamente. Lui è il suo fratello se ne andarono per formare una loro band all’inizio del 1982. Un’altro ottimo musicista Donald Brown dovette lasciare la band di Art Blakey, per l’artrite che l’aveva colpito, una malattia che gli creava problemi notevoli.
La nuova formazione ora era composta da un nuovo organico, al posto di Wynton Marsalis, Art Blakey scelse il trombettista anch’esso giovane Terence Blanchard e Donal Harrison in prima linea, e Johnny O’Neal al pianoforte, unendosi a Pierce e a Fambrough.
Questa formazione registrò un’opera discografica dal titolo Oh – By the Way, per la label Timeless Records nel 1982.
Nel corso degli anni questa band si è trasformata gradualmente nel corso dell’anno successivo. Il musicista Pierce ha lasciato per iniziare il percorso di docente insegnare alla celebre Berklee Collage University, questo avrebbe nel settembre del 1982.
Fu sostituito dal noto bassista Jan Toussaint Fambrough che lasciò la formazione a metà del 1983, per essere sostituito da un’altro bassista conosciuto a livello interazionale Lonnie Plaxico e al posto del trombettista Pierce prese il posto nel 1984, il trombettista Johnny O’Neal.
Questa nuova formazione si presentò al pubblico appassionato di Musica Jazz con nuovi ottimi musicisti, che comprendevano Blanchard, Harrison, Tussaint, Miller e Plaxico, quindi una formazione in continua evoluzione e in questo stesso anno registrarono e produssero l’opera discografica New York Scene e Live at Kimball’s entrambi per la label Concord Records Jazz.

Questa formazione dei The Jazz Messagers fu molto attiva, ma l’organico cambiava spesso fu il caso di Blachard e Harrison che ha metà degli anni 1986 formarono una loro band.
Furono sostituiti rispettivamente dal trombettista Wollance Roney e da Kenny Garret. Tim Williams poi fu aggiunto come trombettista, questo gruppo registrò l’album Feeling Good per la label Dolos Records.

Alla fine del 1987 la band si era nuovamente trasformata, Philip Harper era il nuovo trombettista, Javan Jackson si unì al sax tenore e Tobin Eubanks tornò al trombone, il nuovo pianista fu Benny Green e Peter Washington era il bassista.
Questa formazione registrò un lavoro discografico Not Yet e I Get a Kick Out of Bu, con Leon Dorsey che sostituiva Washington al basso, i due lavori, venderò incisi dalla label Soul Note Records, celebre etichetta italiana nel 1988.

L’anno dopo siamo nel 1989 fu stabilita quella che divenne la formazione definitiva dei The Jazz Messagers, con altri noti e bravi musicisti, come Brian Lynch alla tromba, Javon Jackson e Dale Barlow ai sax tenori, Steve Davis e Frank Lacy ai tromboni, Geoff Keezer al pianoforte e Essiet Okon Essiet al basso. Un concerto al Lever Kusen Jazz Festival in Germania ha commemorato nell’ottobre 1989 il 70° compleanno di Art Blakey, il batterista che fondò i The Jazz Messagers. In questa occasione speciale vi furono gli ospiti Freddie Hubbard, Terence Blanchard, Donald Harrison, Jackie McLean, Wayne Shorter, Benny Golson, Curtis Fuller, Walter Davis Jr., Buster Williams, Roy Haynes e Michelle Hendricks, che cantava una celebre canzone per l’occasione, dell’autore compositore e pianista Horance Silver, questo gruppo ha prodotto poi un’opera discografica One for All, pubblicata su label A&M, del produttore e trombettista Herb Alpert californiano di Los Angeles e il suo socio l’imprenditore Jerry Moss.
Per gli appassionati di Musica Jazz come il sottoscritto che ha scritto questo articolo ricorderanno senz’altro il celebre Moaning, brano scritto dal giovane pianista Bobby Timmons, all’epoca nato nel 1935 e morto nel 1974 all’età di trentanove anni. Questo brano è tratto da un’opera discografica della label Blue Note Records, The Jazz Messagers in Moaning.
Art Blakey nella sua lunga attività artistica musicale morì il 16 ottobre del 1990, all’età di settant’anni.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

1 commento

  1. Ai mie lettori che mi seguono da tempo, a sono passati gli anni, devo solo ringraziarvi per il modo in cui mi seguite.
    Devo dirvi che all’inizio di questa avventura sia io che l’editore Costantini Carlo potevamo immaginare che questi articoli sulla Musica Jazz potessero colpilvi.
    E devo solo ringraziarvi di cuore per un’altro anno passato insieme.
    Non so veramente come definire questo contattò che ho con Voi.
    Grazie di cuore a chi dice che la Musica Jazz non a ascolto e appassionati, e mi riferisco ai nostri Max Media radiofonici cesenati.
    Auguro ai miei lettori di Musica Jazz del quotidiano online Il Popolano.com i migliori auguri di Buone Feste.

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