Alla fine si è palesata la notizia peggiore di tutte, cancellando ogni briciolo di speranza: all’età di 31 anni è morto Christian Atsu, il cui corpo è stato estratto senza vita dalle macerie del terremoto che ha colpito Turchia e Siria, e in particolare la città di Hatay.

A darne notizia è stato il suo agente Murat Uzunnmehmet.

Un’attesa durata circa dodici giorni, caratterizzati anche da fake news subito smentite che avevano riacceso la fiammella della speranza: recentemente erano state ritrovate due paia di scarpe (oltre a portafoglio e passaporto) appartenenti ad Atsu, colpito invece da una fine bruttissima.

Poche ore prime dell’evento sismico, aveva realizzato il goal vittoria per il suo Hatayspor contro il Kasimpasa con un calcio di punizione all’ultimo secondo e, secondo le ultime ricostruzioni, proprio quella gioia personale si è rivelata fatale.

Proprio quella rete lo aveva convinto a rimanere in Turchia, annullando così la decisione di partire e il volo che, alle 23 di sera subito dopo la partita, avrebbe dovuto portarlo in Francia. Aereo che gli avrebbe salvato la vita, considerato che la tragedia è avvenuta alle 4 del mattino.

Palpabile la commozione di chi conosceva Atsu, della gente che, una volta identificato il luogo dell’estrazione, non lo ha lasciato per un secondo nella convinzione che fosse ancora vivo. Un desiderio spezzato dalla brutale realtà di un terremoto che ha mietuto quasi 50mila vittime.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Credit…Scott Heppell/Reuters

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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