Tensione palpabile a Ventimiglia tra le forze dell’ordine e i No Border, riunitisi per manifestare a favore di quelle persone “in viaggio, recluse nel centro di della città ligure”. Queste le parole degli attivisti dette nel corso di una conferenza stampa, durante la quale hanno anche aggiunto: “Non vogliamo cadere in trappola, per questo abbiamo annullato la manifestazione a favore di un presidio fisso”.

A seguito di queste affermazioni e appena si è diffusa la notizia che la polizia aveva arrestato cinque persone, si è creato un corteo di manifestanti. Poi, riguardo all’infarto che ha stroncato uno dei poliziotti mandato sul posto, a Ventimiglia, i No Border hanno affermato davanti ai giornalisti: “Non c’entriamo nulla con la morte dell’agente di polizia, avvenuta per cause naturali mentre i suoi colleghi ci inseguivano e picchiavano”. “Chi è stato portato in questura è stato minacciato. Ma ora non è che la morte per cause naturali di un poliziotto possa diventare la causa per cui la polizia minaccia la gente di andare a prenderla casa per casa. Questa minaccia va valutata bene e noi l’abbiamo valutata bene. Abbiamo deciso di non cascare in un trappolone della polizia”.

La polizia ha fermato anche due rappresentanti del movimento No Border e ha emesso 11 fogli di via obbligatori a carico di altrettanti antagonisti che ieri sera hanno preso parte ai tafferugli poco lontano dal campo di temporanea accoglienza di Ventimiglia.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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