“Bugiardo”, “ladro” e le accuse di “sessismo”: Serena Williams ha clamorosamente perso le staffe con il giudice di sedia nella finale femminile degli US Open e fatto passare in secondo piano lo storico trionfo della giovane Noemi Osaka, prima giapponese a vincere una finale del Grande Slam (6-2, 6-4).

E poi nella conferenza stampa finale, ‘the Queen’ ha raddoppiato la dose sostenendo che gli uomini, sui campi da tennis, sono trattati con minore rudezza: “La mia e’ una battaglia per le donne”.
Frustrata dal tennis incisivo della rivale e da una decisione arbitrale che successivamente ha definito “sessista”, la ‘divina’ è stato penalizzata dal giudice Carlos Ramos per tre violazioni del codice: per aver ricevuto consigli dal suo allenatore seduto sugli spalti; per aver rotto la racchetta, che le è costato un punto; e per aver chiamato il giudice di sedia “ladro”, il che le è costato un game. E cosi’ Osaka, venti anni appena, ha sbaragliato la paludata avversaria in appena un’ora e 20 minuti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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