Chiudere un anno in bellezza e con un incremento dei ricavi non è facile per nessuno, specie in questo periodo di enorme crisi.
Ci è riuscito il Teatro Alessandro Bonci, massima espressione della cultura a Cesena.
Ieri ho incontrato Franco Pollini persona molto conosciuta nella città Romagnola e che da anni gestisce il più importante teatro cesenate.

“Il 2017 è stato un anno molto positivo; abbiamo incrementato del 12% circa gli abbonamenti; numeri assolutamente straordinari e che rappresentano forse l’apice che potremmo raggiungere. Per incremento di abbonamenti intendo il numero di persone che si abbonano e non di tessere, quelle possono essere prese molteplici anche da una persona singola”

A cosa è dovuto secondo lei questo incremento?
“Se avessi la risposta a questa domanda a quest’ora navigherei nell’oro”. Ride. “Non è mai sicura la risposta a questa più che legittima domanda, ma credo che la qualità e soprattutto la varietà dei nostri spettacoli, il fatto che si parli di più di teatro e l’aumento d’interesse delle scuole nel settore, abbiano aiutato questo incremento di pubblico”.

Da quest’anno infatti gli istituti scolastici partecipano attivamente, portando a teatro diverse classi che poi, finito lo spettacolo, lo recensiscono nei giorni successivi e questo è un contributo molto importante.
Per non parlare dei giornali che parlano più spesso proprio delle rappresentazioni inscenate, forse perchè hanno una qualità molto elevata e quindi fanno più notizia.

A proposito di alta qualità, questa è la caratteristica a cui si guarda con grande attenzione, anche attraverso la simbiosi perfetta con i progetti della Biblioteca Malatestiana, le cui attività fungono come azzeccata anticipazione proprio degli spettacoli teatrali, come la lettura di Pinocchio in vista della messa in scena che avverrà da domani a domenica.

“Personalmente credo molto nei contenuti di questa stagione, credo che potranno sicuramente soddisfare il pubblico, anche se non sempre sono facili da capire. Il pubblico non deve essere necessariamente colto, ma cerca nel teatro gli strumenti per capire questi spettacoli.”

Possiamo dire, quindi che stiamo parlando di un teatro “di massa” nell’accezione più positiva del
termine?

“Noi siamo un teatro popolare. Il teatro è nato per essere popolare, cioè aperto a tutti. Non solo a livello contenutistico, ma anche a livello economico: deve avere un costo che però deve essere adeguato e permettere a tutti di poter partecipare agli spettacoli. Questi non devono necessariamente essere facili da capire, anzi di solito presentano linguaggi difficili, i quali però devono essere compresi sfruttando gli strumenti che il teatro e gli spettacoli stessi offrono a disposizione”.

I propositi per questo 2018 sono dei migliori, anche perchè l’inizio del nuovo anno ha confermato l’ottima affluenza anche per spettacoli di danza e musica.
Tutto questo e molto altro rappresenta questa importante forma d’arte da conservare e che fortunatamente, almeno a Cesena negli ultimi tempi, sta riscontrando un grande successo.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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