Teatro Arena del Sole – Via dell’Indipendenza 44 / venerdì 29 aprile ore 20.30 | sabato 30 aprile ore 19.00
Sala Leo de Berardinis

con Angélica Liddell, Gumersindo Puche, Palestina de los Reyes, Patrice Le Rouzic, Borja López, Ezekiel Chibo

testo, regia, scene, costumi Angélica Liddell
assistente alla regia Borja López
disegno luci Mark Van Denesse
suono Antonio Navarro

traduzione soprattitoli in italiano Silvia Lavina 

produzione NTGent, Atra Bilis Teatro
in co-produzione con Festival d’Avignon, Tandem Scène National Arras-Douai,
Künstlerhaus Mousonturm (Frankfurt)
Angélica Liddell è artista associata CDN d’Orléans

durata: 120 minuti

La tauromachia del rivoluzionario torero Juan Belmonte e la musica di Richard Wagner si incontrano per dare voce a una storia del teatro secondo Angélica Liddell, all’origine del suo linguaggio scenico, agli abissi della sua personalità artistica: questa l’impronta della regista, performer e drammaturga spagnola in Liebestod – El olor a sangre no se me quita de los ojos – Juan Belmonte, spettacolo presentato nel 2021 al Festival d’Avignon e ora ospite per le due uniche date in Italia nella stagione di ERT/Teatro Nazionale.

In scena venerdì 29 alle ore 20.30 e sabato 30 aprile alle 19.00 al Teatro Arena del Sole di Bologna, Liebestod esplora le origini tragiche del teatro e del toreo, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza catartica e trascendentale. «Io faccio teatro come Juan Belmonte affrontava il toro. Io cerco la stessa cosa, cerco il momento sublime – riflette la regista – la trasfigurazione, l’entusiasmo traboccante, il lampo e la luce, quel trasporto lirico che avviene quando si ama». Come l’andaluso Juan Belmonte, con la sua pratica estrema di torero, ricercava nella tauromachia una chiave d’accesso all’infinito, così Angélica Liddell insegue incessantemente la bellezza tragica nell’espressione artistica, invitando a vivere emozioni al limite tra piacere e dolore, nel tentativo di dialogare con il sacro e accedere così all’esperienza dell’assoluto.
Per farlo la regista spagnola sceglie di affidarsi proprio alla “Liebestod”, letteralmente “morte d’amore”, ovvero quel sentimento d’innamoramento distruttivo e totale a tal punto da consumare gli amanti fino al sonno eterno. Il termine è tratto dal finale dell’opera Tristano und Isolde di Richard Wagner (1865), la tragica storia d’amore che Angélica Liddell decide di riadattare nel suo Liebestod a partire dalla versione musicale e dalla letteratura. «Tutto ciò che vediamo è mortale – dichiara la Liddell – e quando ci innamoriamo preferiamo essere ciechi […] L’amore non si realizza se non nella morte. In questo senso si può parlare di un ponte simbolico fra la morte d’amore (Liebestod) e la morte nell’arena (tauromachia)».
La leggenda narra che lo stesso Belmonte, noto per essere stato il primo matador della storia ad aspettare immobile il toro invece di indietreggiare e ossessionato dalla morte in arena del rivale Joselito, soffrisse di un “eccesso del sentire”, tanto che nel 1962, al culmine della disperazione, si uccise con un colpo di pistola alla testa.

«La mancanza di spiritualità del nostro tempo impoverisce tutte le arti. Nell’arte, la tragedia è stata rimpiazzata dal senso del dovere, dalle responsabilità democratiche, dall’impegno sociale. Abbiamo confuso la legge dello Stato e la legge della bellezza, il che comporta la rovina dell’arte».
Con questo lavoro Angélica Liddell porta avanti un modo di fare e vivere il teatro alla ricerca dell’invisibile capace di raggiungere i confini delle emozioni, di ricreare un’esperienza assoluta e catartica fuori dal tempo, in dialogo con il sacro. «Non mi interessa il futuro – dichiara infatti la Liddell – mi interessa l’eternità».

Liebestod è il terzo capitolo di Historie(s) du Theatre, una serie di produzioni commissionate dal NTGent diretto da Milo Rau a diversi artisti invitati a riflettere sull’arte del teatro. Il titolo e la concezione del progetto traggono ispirazione dai documentari del regista Jean-Luc Godard, Histoire(s) du Cinéma, dedicati ai momenti chiave della storia del cinema europeo. Historie(s) du Theatre ha preso avvio con La Reprise di Milo Rau (2018), a cui è seguito il coreografo congolese Faustin Linyekula con un lavoro che ha unito svariate performance degli anni ‘70 del The Congolese National Ballet (2018-2019). Dopo Liebestod di Angélica Liddell dedicato alla bellezza tragica, NTGent ha annunciato il IV capitolo che vedrà l’artista belga Miet Warlop creare Slamming Doors, una performance che esplora parola scritta e parlata, andando a includere confusione ed errori.

Il testo di Liebestod, tradotto da Silvia Lavina e contenuto nel volume Non devi far altro che morire nell’arena, verrà pubblicato nella collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono.

Angélica Liddell
Regista, performer, scrittrice e drammaturga spagnola, Angélica Liddell (Figueras, 1966) ha ricevuto il Leone d’Argento a La Biennale Teatro di Venezia 2013. Il suo debutto italiano è stato con ERT/Teatro Nazionale a VIE Festival nel 2011, dove ha presentato Te harè invincible con mi derrota, un commosso omaggio alla violoncellista Jacqueline du Pré morta a 42 anni. Del 2014 il suo ritorno a VIE Festival con lo spettacolo prodotto da ERT/Teatro Nazionale, You are my destiny (Lo stupro di Lucrezia).
Laureata in psicologia e arte drammatica, negli anni ‘80 ha iniziato a scrivere le sue prime drammaturgie. Nel 1993 ha fondato insieme a Gumersindo Puche la compagnia Atra Bilis Teatro, realtà con la quale ha realizzato molte creazioni presentate in festival e teatri di tutto il mondo. Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue, fra le quali francese, inglese, russo, tedesco, portoghese, polacco e greco.

Molti negli anni sono stati i premi e i riconoscimenti, tra i quali Casa de América Award for Innovative Drama nel 2003 per Nubila Wahlheim; lo SGAE Theatre Award nel 2004 per Mi relación con la comida; il Notodo del Público Award nel 2007 come miglior performance per lo spettacolo Perro muerto en tintorería: los fuertes; Valle Inclán Award nel 2008 per El año de Ricardo. Più di recente l’artista spagnola ha vinto il Sebastiá Gasch Award (2011) e il National Prize of Drama Literature per La casa de la fuerza (2012). Inoltre è stata nominata Chavalier des Arts et Lettres dal Ministro della Cultura francese nel 2017.

Nei teatri ERT/Teatro Nazionale
Teatro Arena del Sole, Bologna
27 aprile – 8 maggio (debutto nazionale)
Blind Love, Alessandro Berti
(terzo capitolo della trilogia Bugie Bianche)

Teatro Tempio, Modena
10 – 22 maggio
Blind Love, Alessandro Berti
(terzo capitolo della trilogia Bugie Bianche)

Teatro Storchi, Modena
28 – 29 aprile
Catarina e a beleza de matar fascistas, Tiago Rodrigues

Teatro Storchi, Modena
7 e 8 maggio
Antonio e Cleopatra, Tiago Rodrigues

Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da 7 € a 25 € esclusa prevendita
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Tel. 051 2910910 – [email protected] | bologna.emiliaromagnateatro.com

Fino al 30 aprile 2022, come definito nel DL del 24/12/2021, l’ingresso a teatro per assistere agli spettacoli è consentito ai possessori di green pass rafforzato e mascherina FFP2. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.
È possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail che potrà essere utilizzata per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.

A cura di Debora Pietrobono Responsabile Ufficio Stampa ERT / Teatro Nazionale – Foto Repertorio

Silvia Mergiotti Ufficio stampa Teatro Arena del Sole
www.emiliaromagnateatro.com

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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