TANTE VITE IN GIOCO UNA BOTTA DI FORTUNA: nel tunnel della Ludopatia

In un presente sempre più fluido e instabile, dove sperare in un futuro migliore sembra un ricordo d’altri tempi, sempre più spesso i ragazzi finiscono per credere che per risolvere i problemi, la classica “botta di fortuna” sia più valida ed efficace dell’impegno, dello studio e della fatica.

Questo è uno dei motivi che spinge gli adolescenti verso il gioco di azzardo?
Da una ricerca condotta dalla Caritas di Roma e presentata all’ospedale pediatrico Bambin Gesù risulta che nel 2019, a 580.000 minori e’ stata diagnosticata la dipendenza dal gioco, una forma di addizione non meno pericolosa di quella di alcool e droghe.
Trattasi di una dipendenza subdola, perchè difficile da riconoscere in famiglia.

Complice l’abilità dei ragazzi, di maneggiare smartphone e cellulari, scommettono per lo più on line, scaricando app dedicate, o collegandosi ai numerosi siti presenti in rete.
Puntano denaro sullo sport, ma giocano anche a poker, slot machine o roulette.
Talvolta sono gli stessi adulti a innescare la spirale della scommessa sfidando di continuo i figli con frasi all’apparenza innocue come “…scommetto che…”

Questi imput possono trasformarsi in boomerang, portando i giovani a considerare il campo semantico della “scommessa” come un qualcosa di normale, e fonte di stimolo al rialzo.
Si sa, fra gli elementi base pe evitare qualsiasi fonte di dipendenza, c’è il personale autocontrollo, un tratto caratteriale che, negli adolescenti è scarsamente presente, proprio perchè hanno bisogno di sfidare i propri limiti giocando sempre al rialzo.

Tre grandi categorie di fattori, peraltro tra loro intrecciate, predispongono alla dipendenza, gli aspetti biologici di tipo neurofisiologico, quelli socio ambientali relativi al contesto in cui si vive e alcuni tratti di personalità.
L’aspetto economico non è secondario per capire a cosa possa condurre la dipendenza da gioco dei minori.
I ragazzi, infatti, non guadagnando denaro proprio, nelle fasi più acute, finiscono per rubare soldi ai genitori, o sottrarre i numeri delle carte di credito di mamma e papò, con esiti devastanti per le famiglie, che si rendono conto del problema dei figli, solo quando si trovano il conto corrente prosciugato.

Ma degli adulti addicted?
Ne vogliamo parlare?
Il gioco d’azzardo e in particolare, le scommesse sportive, si confermano una grande passione degli italiani, con grande gioia dello Stato, che vede in questa maniera aumentare il gettito delle tasse che interessa queste attività ludiche.
Non parliamo poi delle slot-machine: tra 77 e 84 milioni di euro: è il maggior gettito fiscale che lo Stato attende dalle 4 mila licenze per le slot di nuova generazione operative già da alcuni anni, e collocate, spesso, pure, nelle gallerie commerciali.
Insomma l’Italia è il più grande mercato del gioco d’azzardo in Europa.

E se le slot continuano a mietere vittime, anche il gioco on-line sta prendendo sempre più piede, soprattutto tra i giovani che, ovvio, sono nativi digitali, per definizione.
Così, tra una scommessa sportiva e un bingo, tra una partita di poker e un giro di slot, sempre più spesso, per adulti, giovani e financo bambini, il gioco si trasforma in una vera e propria ossessione.
Termino con una battuta: attenzione a riconoscere le dipendenze perchè ci sono “TANTE VIT…IN GIOCO!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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