STEFANO BONACCINI PRESIDENTE REGIONE EMILIA ROMAGNA

L’impennata dei casi covid in Italia mette in allarme la popolazione: tanti cittadini hanno raggiungono in auto le postazioni drive-in, allestite dalle regioni e gestite in gran parte dagli ospedali, per sottoporsi al test.
Il cambio delle regole, i centralini in tilt e le informazioni non sempre chiare su dove andare e cosa fare, “regolano” la ressa e mettono in crisi i sistemi di controllo delle aziende sanitarie.

Sono i numeri a mostrare un nuovo record di tamponi fatti: 125 mila in un giorno. Nonostante questo le catene di trasmissione del contagio sembrano inarrestabili. Un problema più evidente in alcune regioni dove i cluster non sono più circoscritti ma diffusi su tutto il territorio.

Regione Lazio
Ad esempio nel Lazio la gestione dei drive-in sta diventando sempre più complessa. Con 38 postazioni dislocate un po’ ovunque, si arriva ad attendere fino a 7 ore per poi avere il risultato quasi una settimana dopo. L’obiettivo sembra essere raddoppiare i punti di raccolta con almeno sei nuove aperture nella città di Roma e il coinvolgimento di laboratori privati (quest’ultimi al momento si occuperanno esclusivamente dei test rapidi, ovvero dei tamponi antigenici in grado di dare il responso in meno di mezz’ora). I costi del tampone sono a tariffa concordata: 22 euro. Una soluzione potrebbe essere la possibilità di concedere ai medici di famiglia di effettuare i tamponi rapidi e i test sierologici direttamente presso gli studi medici.

Regione Lombardia
Situazione analoga in Lombardia con attese del responso fino a 7 giorni. Nel caso specifico, i tempi di analisi dei tamponi possono essere anche brevi ciò che invece grava sul sistema è la comunicazione agli interessati. Come rivelano fonti mediche, passano giorni prima che il referto venga comunicato al paziente. Un problema dovuto alla carenza di personale amministrativo, che pesa sul destino di quanti sono in quarantena in attesa del risultato. Non ci sono ancora test rapidi validati a livello regionale, in compenso a differenza del Lazio, nei laboratori privati si può prenotare il tampone standard, quello molecolare: sono 30 le strutture accreditate che effettuano il servizio (La risposta è comunicata in giornata) al costo di un centinaio di euro.

Regione Campania
Il territorio campano ha registrato un nuovo record di casi (+757), con un numero di tamponi ridotto (7.404). La Lombardia, per dare un paragone, registra 520 casi e 21.500 tamponi. A destare preoccupazione sono i tempi di attesa che possono arrivare anche a 10 giorni. L’ipotesi per la Campania, al vaglio del governatore De Luca, è di introdurre un test salivare rapido con responso in mezz’ora. Sarebbe un nuovo tassello per fronteggiare la pandemia che si aggiunge alla già concessa autorizzazione alle strutture private a effettuare tamponi ai cittadini, con obbligo di comunicare gli esiti, positivi e negativi, attraverso la piattaforma sanitaria regionale. Mentre ai direttori generali è richiesta la comunicazione dell’esito dei test in 24/48 ore al massimo, con particolare attenzione ai casi sospetti nelle scuole.

Regione Toscana
La Toscana registra sofferenza nei sistemi drive-in risulta per via dell’afflusso massiccio degli studenti. Molti pediatri, infatti, richiedono espressamente il tampone prima di rimandare a scuola un bambino.

Regione Veneto
Il Veneto registra una situazione con poche criticità perché pioniere dei “tamponi a tappeto”, grazie al “modello Crisanti (Il virologo Andrea Crisanti, ndr)”. Secondi soltanto alla Lombardia, in totale sono stati effettuati oltre 2 milioni di tamponi. Nonostante questo, il governatore del Veneto Luca Zaia sta puntando molto sui test rapidi.

Regione Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna si registrano attese dai 2 ai 4 giorni per l’esito del tampone, con la possibilità dal 19 ottobre per tutti i cittadini di effettuare il test sierologico gratis in farmacia. Mentre dal 26 ottobre sono previsti tamponi rapidi in scuole e nelle aziende.

Regione Liguria
Nel laboratorio allestito alla Commenda di San Giovanni di Pré, nel cuore di Genova, unico ad accesso libero e gratuito, la situazione è al limite. Si registrano oltre 250 di accessi al giorno, mentre per gli studenti il punto di riferimento regionale è l’Ospedale Pediatrico Istituto Giannina Gaslini. I laboratori privati, invece, effettuano tamponi sia antigenici sia molecolari con prezzi che variano rispettivamente 50 e 100 euro.

A cura di Silvia Camerini – Foto Imagoeconomica

Nella foto in alto Stefano Bonaccini governatore Emilia Romagna

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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