La lista è lunga, molto lunga, anche solo a scorrere i nomi più conosciuti e credo che a farne una squadra, l’Europa, come obiettivo, sarebbe praticamente certa.
Vero che alcuni, vedi Kessie, attendono solamente l’ufficializzazione della loro nuova destinazione, però pensare ad una lista di tale genere anche solo una decina d’anni fa (ma pure meno), si sarebbe gridato all’impossibile!
Invece dopo il Covid ed in tempo di vacche magre, ci si ritrova con un’infinità di svincolati in cerca di lavoro, e sempre più di frequente i nomi sono altisonanti; non solo in Italia, beninteso, perché da noi arriveranno/torneranno pedatori del calibro di Pogba e Di Maria, entrambi alla corte di Madama bianconera, il primo in cerca di rilancio dopo alcune annate piuttosto buie, il secondo per l’ultimo contratto faraonico prima di tornarsene in Argentina ed avviarsi verso …. il pensionamento causa anagrafe!
Che dire poi dell’arrivo di Origi al Milan? Il belga ha ventisette anni (quindi non è propriamente di “primo pelo”) e nelle ultime quattro stagioni trascorse al Liverpool non ha giocato (e segnato) tantissimo; così i Reeds lo hanno lasciato libero ed a Milano sperano che continui il filotto di coloro che in Albione fanno la riserva, per diventare fenomeni nel nostro campionato e magari ricavarci un bel gruzzolo al prossimo giro di trasferimenti ….
Chiedersi il perché di tanta gente ancora senza squadra è legittimo, così come non è facile dare una risposta; ci sono di mezzo le ambizioni personali ovviamente, ma i soldi non mancano di essere motivo primario della situazione, considerando che c’è chi ne ha rifiutati parecchi e chi spera di firmare per una migliore remunerazione, tutta roba legittima, pur se piuttosto fuori dal contesto della realtà odierna e non solo pallonara.
D’altra parte a mettersi nei panni, anzi nei pantaloncini, di questi ragazzi, come reagiremmo se, dopo anni di articoli che inneggiano al fuoriclasse, qualcuno ci dicesse che vuole abbassarci lo stipendio? Magari, come accaduto a Dybala, quando tutto pareva già deciso?
Che il calcio si sia accorto che andare avanti in cotanto modo, ovvero sperperando, significhi presto lo scoppio del pallone? Su questo avrei grossi dubbi in realtà, perché si continuano a fare spese folli nonostante tutto ed al massimo si decide di cambiare un tacchino con un altro, o magari riprendersi il tacchino medesimo …. pagando stipendio e commissioni.
Finalmente è luglio, finalmente è iniziato il mercato e pure i ritiri hanno ormai preso il via, in questa stagione anomala, con il Mondiale a cavallo tra autunno ed inverno ed una lista di svincolati che farebbe tanta strada in Champions e non solo.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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