Un terremoto si è abbattuto nel mondo del calcio, è nata la Superlega, una nuova competizione europea. Le squadre che hanno annunciato la nascita del nuovo torneo sono tre italiane (Juventus, Inter e Milan), sei inglesi (Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Tottenham) e tre spagnole (Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid). È previsto che altri tre club aderiranno come club fondatori prima della stagione inaugurale, ma per il momento, Psg, Bayern Monaco e Borussia Dortmund non hanno aderito.

In queste ore frenetiche, inevitabilmente si stanno susseguendo le reazioni: “Ribadisco il nostro no alla Superlega. Il calcio è dei tifosi. L’unica riforma percorribile – commenta il numero uno della Figc Gabriele Gravina – è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo. L’adesione a questo progetto pone gli stessi club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa. Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un club elitario”

Nel frattempo le venti società della Lega di A si sono riunite in via straordinaria. Al termine di un incontro durato poco più di un’ora e mezza è stata ribadita la posizione di contrarietà al progetto. Presenti anche le tre società che hanno aderito, confermando di voler continuare a giocare nella massima serie.

Intanto l’Uefa minaccia di escludere da Mondiali ed Europei i calciatori dei club che hanno aderito alla Superlega, prospettiva che l’Aic vuole assolutamente evitare. “Ci impegneremo in ogni sede, insieme ai nostri colleghi dei sindacati europei  – si legge in un comunicato – per garantire che ogni decisione in merito sia assunta all’esito di processi decisionali equilibrati e condivisi tra tutte le parti coinvolte».

In queste ore tormentate è durissimo il commento di Aleksander Ceferin, presidente Uefa: “È difficile credere al livello di immoralità di alcune persone. Sono molto sorpreso e tutti i miei colleghi sono sorpresi, e quando parliamo ai club, questi sono scioccati. Il calcio non sarà venduto a quella che io chiamo la sporca dozzina“ È irrispettoso per i tifosi. È chiaro che quei club non si preoccupano dei tifosi. Pensano che i fan siano consumatori e clienti, e non si preoccupano della tradizione. Non si preoccupano di niente tranne che dei loro portafogli”.

Anche il Governo italiano, tramite una nota del Presidente del Consiglio Giuseppe Draghi , mantiene alto l’interesse verso l’evoluzione della Superlega: “Il governo segue con attenzione il dibattito sulla Super League calcio. L’esecutivo sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Imagoeconomica

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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