Per i bonus d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione: a prevederlo è il dl sulla cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali, approvato in serata dal Consiglio dei ministri.

Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, cioè cessione e sconto. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila.

Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo.

Il decreto affronta anche il nodo della responsabilità solidale dei cessionari, che viene esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere. Questo per “eliminare le incertezze” che hanno frenato tanti intermediari dall’assorbire questi crediti, ha spiegato il ministro Giorgetti, sottolineando come tutto l’intervento si sia reso necessario “per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata” che è finita per costare a 2mila euro a ciascun italiano.

La decisione del governo Meloni non sembra però trovare il sostegno delle associazioni di categoria, che hanno criticato la novità e indicato i possibili rischi della stretta.

A cura di Elisabetta Turci – Foto ImagoEconomica 

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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