A settembre l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,2% rispetto ad agosto e soprattuto al sud dove è sempre più difficile trovare una occupazione e con le aziende che stanno diminuendo le loro ricchezze e le commesse interne oltre che all’estero. Anche nella media del terzo trimestre il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali nei comparti dei beni intermedi (+1,1 %) e dei beni di consumo (+0,3%); variazioni negative registrano, invece, i beni strumentali (-1,6%) e l’energia (-0,1%).
Corretto per gli effetti di calendario, a settembre 2018 l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,3% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di settembre 2017). Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è cresciuta dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Ma a soffrire di questa congiuntura sono pure il Veneto per le ultime alluvioni, la Liguria dopo il crollo del ponte Morandi e parte del Piemonte. Stabili le regioni come la Lombardia e L’Emilia Romagna.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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