Dopo lunghi anni di studio sulle possibilità di unire la Sicilia allo stivale tramite la costruzione di un ponte, si fa largo l’idea – lanciata anche dal premier Conte nei giorni scorsi – di un tunnel per collegare le due sponde dello Stretto di Messina.

Il ministro per le infrastrutture Paola De Micheli ha spiegato all’ Ansa che sarà presentata la proposta del tunnel sottomarino – in sede di Recovery Fund –
da parte di un gruppo di ingegneri che ha studiato questa ipotesi.
“Stiamo facendo tutte le analisi tecniche del caso – ha dichiarato De Micheli – perché quella è un’area sismica, un’area vulcanica.

Quindi, come il Presidente Conte sa, abbiamo avviato le analisi, perché noi teniamo in grande considerazione la progettualità spontanea, soprattutto se si tratta di un’opera tanto discussa negli ultimi 20 anni e di cui s’è detto di tutto”.

Anche il viceministro dei Trasporti Giancarlo Cancelleri ha espresso il proprio parere favorevole sostenendo che, per realizzare il tunnel sotto lo Stretto serviranno 5 miliardi di euro e almeno 5 anni di lavori, che permetterebbero di portare l’alta velocità fino a Palermo prolungando la rete che oggi si ferma a Salerno.

Solo in una seconda fase, almeno stando ai progetti che si stanno vagliando ora, verrebbe realizzato anche un tunnel per le auto. La prima parte del progetto è infatti completamente dedicata al collegamento ferroviario.

Il tunnel diventerebbe un un prolungamento della galleria Gioia Tauro-Villa San Giovanni che andrebbe poi a sua volta collegata, con un nuovo tratto da 17 km, fino ai binari della ferrovia per Catania e Palermo, realizzando due stazioni sotterranee nel comune di Messina.
A favore del progetto del tunnel ci sarebbe sicuramente un impatto ambientale ridotto, costi di gestione più bassi e minore dipendenza dalle condizioni meteorologiche.

articolo e foto a cura di Franco Buttaro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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