Circa un anno fa, si verificarono due esplosioni all’aeroporto di Zaventem di Bruxelles e una alla stazione di Maalbeek: persero la vita 32 persone. La città era piombata nella paura e per trovare la forza di ricominciare c’era voluto molto tempo.
Ora, la fatica fatta per non lasciarsi schiavizzare dalla paura sembra stata vana: ieri sera infatti un uomo ha fatto esplodere una valigia. Per fortuna non c’è stata nessuna vittima, nessun ferito. Ma il terrore è tornato.
Le misure antiterrorismo hanno funzionato e l’attentatore è stato ucciso. Il primo ministro Charles Michel ha ringraziato i militari, i servizi di sicurezza e i ferrovieri.
Proprio per la giornata di domani è previsto un incontro del Consiglio Europeo, con i capi di Stato e di governo che si vedranno costretti a raggiungere una città blindata.
L’esplosione, avvenuta nei pressi della Gare Centrale, poteva essere l’ennesima strage; pare che l’uomo, che portava uno zaino e una cintura pieni di esplosivo, abbia gridato “Allah Akbar”, secondo alcuni testimoni. Avrebbe anche urlato che “i jihadisti esistono ancora”. L’attentatore aveva 35 anni e ha fatto detonare la carica quando ha capito che i militari lo avevano individuato. Subito dopo avergli sparato, gli artificieri hanno fatto esplodere la cintura che aveva addosso.
I medi locali hanno reso noto che il 35enne proveniva da Molenbeek, il quartiere che ospitava anche alcuni degli attentatori della cellula che colpì nel 2015 Parigi e nel 2016 la capitale belga. Attualmente, le forze dell’ordine locale stanno svolgendo le dovute indagini.