Una nuova esplosione si è verificata a Colombo, la capitale dello Sri Lanka, colpito ieri da sanguinosi attentati dinamitardi. L’esplosione si è verificata in un furgone, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, già colpita ieri, mentre gli artificieri stavano lavorando per neutralizzare l’ordigno. Il giornalista di Repubblica Raimondo Bultrini è rimasto ferito lievemente da una scheggia.

Si è creato il panico tra le persone che si trovavano nelle vicinanze, che sono scappate urlando.

Continua a salire il numero dei morti: 290, tra loro almeno 36 stranieri. Sono 500 feriti. Le autorità hanno annunciato un nuovo coprifuoco dalle 20 locali (le 16.30 in Italia).

Sempre oggi la polizia dello Sri Lanka ha trovato 87 detonatori vicino la principale stazione di autobus di Colombo. Lo ha detto un portavoce delle forze dell’ordine secondo quanto riportato dal Guardian.

Continuano le polemiche dopo che si è saputo che capo della polizia, l’11 aprile, aveva lanciato l’allerta su un rischio di attacchi kamikaze in chiese importanti.

Usa: attacchi da gruppo ispirato da Isis. Pompeo: “Lotta di Colombo è anche nostra”
Le prime indicazioni dell’intelligence americana sono che il gruppo responsabile degli attacchi terroristici nello Sri Lanka era ispirato dall’Isis, riporta la Cnn citando funzionari Usa.
Pompeo: “La lotta di Colombo è anche quella Usa”

La lotta al “terrorismo islamico radicale” che ha colpito ieri lo Sri Lanka “è anche quella dell’america”: lo ha dichiarato oggi il segretario di stato Mike Pompeo in una conferenza stampa. “Il terrorismo islamico radicale resta una minaccia, dobbiamo restare attivi e vigili”, ha aggiunto.

IL VIDEO DELL’ESPLOSIONE DI OGGI A COLOMBO

La drammatica giornata di ieri
Ieri otto esplosioni in Sri Lanka, nel giorno di Pasqua, hanno colpito chiese e hotel, facendo una strage. Il bilancio provvisorio è di almeno 290 vittime e circa 500 feriti.

A Colombo è stato colpito il santuario di Sant’Antonio, gli hotel di lusso Shangri-La, Kingsbury e Cinnamon Grand Colombo; un piccolo hotel a Dehiwala, periferia meridionale, vicino allo zoo. A Negombo, a nord della capitale, è stata colpita una chiesa. Un’altra chiesa è stata attaccata a Batticaloa, nell’est del Paese, nella parte opposta dell’isola.

Tra le vittime degli attentati nello figurano anche tre dei quattro figli del miliardario danese Anders Holch Povlsen, proprietario della catena Bestseller e principale azionista della britannica Asos.

Arrestate 24 persone. Si cercano contatti all’estero
Sono almeno 24 le persone sospette arrestate finora. Secondo il premier Ranil Wickremesinghe, “finora i nomi emersi sono tutti locali” ma gli inquirenti stanno cercando di verificare se i terroristi avessero eventuali “contatti all’estero”.

“Non crediamo che gli attacchi siano stati realizzati da persone di questo Paese. C’è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero stati portati a termine”, ha detto un portavoce del governo, Rajitha Senaratne, durante una conferenza stampa sugli attentati di Pasqua in Sri Lanka.

Gli investigatori: hanno agito sette kamikaze
Erano sette gli attentatori kamikaze che ieri hanno compiuto la strage nello Sri Lanka, ha reso noto un funzionario del governo che si occupa delle indagini forensi degli attacchi. Il funzionario, Ariyananda Welianga, ha aggiunto che gran parte degli otto attentati sono stati realizzati da una persona ciascuno, mentre in almeno un attacco – quello all’hotel Shangri- La di Colombo – gli attentatori erano due.

Allerta Usa: si temono nuovi attacchi
“Gruppi terroristici” continuano a pianificare attacchi in Sri Lanka. L’allerta, citata dalla Reuters, è stata emanata domenica dal Dipartimento di Stato Usa, secondo il quale “hotel e luoghi di culto” restano tra gli obiettivi, ai quali si aggiungono località turistiche, centri commerciali, aeroporti e altre aree pubbliche.

L’allerta dell’11 aprile
​Il capo della polizia era stato allertato da un servizio straniero di intelligence e aveva emanato un’allerta a livello nazionale l’11 aprile, segnalando il rischio di attentati kamikaze contro “chiese importanti” e contro la rappresentanza diplomatica indiana a Colombo, pianificati dal gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath (Ntj).

Almeno 35 stranieri tra vittime. Farnesina al lavoro: finora nessun italiano
Sarebbero almeno 35 gli stranieri tra le vittime delle esplosioni in Sri Lanka. Le nazionalità accertate al momento sono otto: USA, Danimarca, Cina, Giappone, Pakistan, Marocco, India e Bangladesh secondo il portavoce dell’Ospedale Nazionale.

“Finora non risultano vittime italiane ma prosegue il lavoro dell’unità di crisi della Farnesina e dell’Ambasciata d’Italia a Colombo per le opportune verifiche”, fanno sapere fonti del ministero degli Esteri.

Ieri la Farnesina aveva confermato in un tweet che l’unità di crisi era al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia: nel tweet era indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.

Bomba artigianale vicino all’aeroporto
Una bomba artigianale è stata trovata ieri e disinnescata vicino al principale aeroporto internazionale dello Sri Lanka; l’ordigno è stato trovato nella serata locale, poche ore dopo la serie degli attacchi della domenica di Pasqua.

È stata una pattuglia dell’aeronautica militare impegnata in una ricognizione di routine a fare la scoperta: l’ordigno è stato trovato in strada, molto vicino all’aeroporto principale del Paese, il Bandaranaike International, noto anche come aeroporto Katunayake o Colombo International, situato vicino la capitale. Gli artificieri lo hanno fatto brillare in maniera controllata senza che ci fossero danni. Dopo la serie di attentati della mattina, l’aeroporto era già in una situazione di massima allerta.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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