“Mamma, ti voglio bene. Nel locale stanno sparando, sono intrappolato nel bagno”. Questo il messaggio che una madre si è vista arrivare sul proprio telefonino e in preda al panico ha riposto al figlio: “Stai bene? Che locale?”. Lui risponde ancora: “Pulse. In centro. Chiama la polizia. Sto per morire.
La donna chiama la polizia e corre davanti al lacale; lì scrive ancora la figlio: “Quale bagno?”. Il ragazzo le risponde, per l’ultima volta: “Ci ha preso. È nel bagno con noi. Nel bagno delle donne”. Poi più nulla.
Dolore, un dolore infinito: questo è ciò che ha suscitato l’attacco avvenuto tra sabato e domenica a Orlando, che ha lasciato una ferita aperta nel cuore dell’America e del mondo intero. Un guardia giurata, Omar Mateen, è entrato in un locale gay aprendo il fuoco, sparando senza alcuna pietà e uccidendo almeno 50 persone. Altre 53 sono rimaste ferite.
L’assassino si è chiuso poi all’interno del locale trattenendo degli ostaggi: è morto durante il conflitto a fuoco con la polizia.
Mateen aveva comprato legalmente le armi usate nella strage, e non aveva precedenti. Secondo alcune fonti, sembra che l’uomo avesse fatto una telefonata al 911, dichiarando di aver giurato fedeltà al leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi.
Tuttavia, rimane ancora da confermare se avesse realmente dei legami con il terrorismo o se si sia trattato del gesto isolato di un folle. A questo proposito, l’Fbi ha avviato un’inchiesta. Non si esclude, comunque, alcuna pista e sia a Orlando sia in Florida è stato dichiarato lo stato di emergenza.
L’attentatore era di origine afghana. La rivendicazione da parte dell’Isis della strage è stata quasi immediata. Lo Stato Islamico, su alcuni social media vicini alla formazione terroristica, ha fatto sapere che Mateen era un combattente del Daesh e l’azione è stata celebrata come “il miglior regalo per il ramadan”. Alcuni simpatizzanti jihadisti hanno aggiunto che “Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare altrettanto” e altri hanno pubblicato una sua foto definendolo un “eroe che ha ucciso 25 crociati pervertiti in un nightclub”.