TURCHIA CANI RANDAGI

È ufficiale. Gli animali che arrivano dall’Ucraina non potranno entrare nel territorio italiano se randagi o provenienti da rifugi e canili. Lo ha chiarito una nota del nostro ministero della Salute ma, alla decisione si è allineata tutta l’Europa indirizzata alle principali associazioni animaliste italiane che dall’inizio della guerra fra Russia e Ucraina hanno attivato corridoi per supportare i profughi in viaggio con i loro animali, senza dimenticare gli ospiti a quattro zampe dei rifugi e dei canili presenti nel paese.

Il divieto promulgato dal ministero della Salute colpisce soltanto gli animali che sono sprovvisti di un proprietario e che sono stati prelevati da associazioni e volontari da un canile ucraino o che vagano liberi nel territorio del paese. L’1 marzo 2022 il ministero della Salute ha però deciso di permettere agli animali privi di passaporto europeo di viaggiare con i compagni umani ed essere accolti negli stati membri dell’Ue. Il tutto, però, solo a patto di ottemperare ad alcune specifiche condizioni.

Ai paesi confinanti con l’Ucraina è stato richiesto, infatti, di comunicare alle autorità competenti le specie e il numero di animali, il nome della persona di riferimento e l’indirizzo di destinazione per informare preventivamente i servizi veterinari territorialmente competenti nella gestione; provvedere a eventuali vaccinazioni mancanti, alla titolazione anticorpale e ottemperare a possibili stati di quarantena. L’obiettivo principale è quello di prevenire la diffusione della rabbia, una delle più temibili zoonosi; al momento è assente dal nostro paese, ma potrebbe riproporsi con un allentamento delle regole vigenti e dei divieti esistenti in merito alla sua profilassi.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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