Numero chiuso con accesso a pagamento per un massimo di 1.500 persone alla spiaggia gioiello della Pelosa, a Stintino, nel Nord Sardegna. Dalla prossima estate il paradiso di sabbia bianca finissima e di acque azzurre come il cielo, che ha reso famoso l’ex borgo di pescatori nella punta estrema del nord ovest Sardegna, sarà un relax per molti, ma non per tutti.

Il sindaco di Stintino (Sassari) Antonio Diana nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha annunciato che, in via sperimentale, l’accesso alla spiaggia sarà limitato a 1.500 bagnanti. E per poter prendere il sole alla Pelosa e tuffarsi nel mare cristallino che bagna il parco naturale dell’Asinara, si dovrà pagare un biglietto d’ingresso. Soldi che serviranno “a sovvenzionare le attività di manutenzione e monitoraggio della spiaggia stessa”, spiega il primo cittadino. Erosione e sovraffollamento La Pelosa, già da qualche anno, è sotto osservazione: erosione e sovraffollamento sono i problemi principali. Negli anni il mare e il vento si sono portati via metri di arenile e altrettanto hanno fatto involontariamente le migliaia di persone che d’estate si sono riversate quotidianamente sulla spiaggia. Il risultato è che la Pelosa si è ristretta al punto da diventare un sottile lembo di sabbia, dove affiorano sempre più rocce.

Per limitare la doppia erosione, Comune e Regione si sono mossi mettendo in pratica diverse misure e progettandone altre, con il contributo dei preziosi studi condotti dall’Università di Sassari. Negli anni scorsi erano già state installate delle barriere e delle passerelle sopraelevate in legno per proteggere le dune e impedire che i numerosi bagnanti portassero via, con il semplice passaggio, la sabbia. Dallo scorso anno il Comune ha emanato un regolamento severissimo per la fruizione della spiaggia, imponendo l’uso di stuoie, il divieto di fumo, l’obbligo di sciacquarsi i piedi in apposite postazioni installate all’uscita delle passerelle prima di lasciare l’arenile. Vietato anche l’uso di saponi, detergenti, plastica.

Per chi non rispetta le regole, sono previste multe fino a 500 euro. A ridosso della Pelosa sparirà anche la strada asfaltata: il Comune ha già avviato l’iter burocratico per l’avvio dei lavori e l’installazione di passerelle in legno che sostituiranno cemento e bitume. Per salvare la Pelosa c’è un progetto generale di 18 milioni di euro, di cui 5 finanziati dalla Regione Sardegna, che comprende, tra le altre cose, uno studio dell’Università che punta allo studio della diversità microbica della spiaggia, utilizzando tecnologie molecolari.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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