CARLO RIENZI CODACONS

Una nuova stangata si abbatte sulle tasche degli italiani, già provati da rincari energetici e inflazione.

A ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – comprensivi delle spese accessorie (Taeg) – sono balzati al 3,23% dal 2,65% rilevato a settembre, mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno toccato l’8,94% (rispetto all’8,83 del mese precedente). A rendere note le variazioni è il rapporto della Banca d’ItaliaBanche e moneta: serie nazionali“.

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 2,54% (1,99% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 3,14%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 2,19%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,37% (0,34 nel mese precedente).

I consumatori sono già sul piede di guerra. L’associazione Codacons parla di “allarme confermato”. – “Bankitalia conferma gli allarmi del Codacons circa la nuova stangata che si è abbattuta sui mutui degli italiani, con le rate dei finanziamenti che risultano sensibilmente più elevate rispetto al 2021“, afferma l’associazione dei consumatori.

“Dopo la decisione della Bce (Banca Centrale Europea) di alzare ulteriormente i tassi avevamo previsto il rialzo dei costi dei mutui a carico degli italiani e le conseguenze negative per le tasche delle famiglie”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “I dati di Bankitalia confermano le nostre previsioni, con i tassi di interesse sui prestiti per l’acquisto di abitazioni saliti a ottobre al 3,23%“, sottolinea.

In base alle stime del Codacons, “considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita ad ottobre tra i 40 e i 50 euro per effetto del nuovo aumento dei tassi deciso dalla Bce. Se però si contano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile aumenta complessivamente tra i 120 e i 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.440 e +1.800 euro all’anno“.

L’incremento del costo dei finanziamenti si aggiunge così al caro-bollette e all’emergenza prezzi, aggravando ulteriormente i conti degli italiani: ciò apre un altro pericoloso fronte, quello dei ritardi nei pagamenti delle rate da parte delle famiglie in difficoltà, schiacciate dall’emergenza energia, da un’inflazione alle stelle e ora anche da mutui sempre più cari e difficili da pagare“.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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