Recentemente si è svolto il convegno aperto al pubblico “Calcio e Ordine Pubblico. L’evoluzione della disciplina sulla sicurezza negli stadi”, organizzato dalla questura di Reggio Emilia, con la collaborazione del Sassuolo calcio e della Figc.

Alla convention è intervenuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, il capo della polizia Franco Gabrielli e i massimi esperti del settore, che hanno illustrato le evoluzioni normative che regolano in questo periodo la realizzazione di competizioni calcistiche nazionali e internazionali. Tra gli interventi la presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Ministero degli Interni ha affrontato il tema della sicurezza partecipata quale fondamento per una corretta gestione degli eventi, con particolare riferimento all’evoluzione delle norme che disciplinano il settore.

Il capo della polizia, a chiusura dei lavori, ha posto l’accento come i passi in avanti fatti in questi anni abbiano permesso di riprendere il dialogo con le tifoserie la cui assenza in passato ha provocato ingenti danni. La tecnica degli impianti e l’adeguamento degli stadi – ha proseguito il prefetto Gabrielli – sono fondamentali per garantire sicurezza durante gli eventi. Tutti devono collaborare sia nella cultura sportiva sia nella tecnica degli impianti; ognuno deve fare la propria parte, dai calciatori ai dirigenti i quali devono essere più accorti nelle dichiarazioni evitando di accendere gli animi. Così come gli addetti alla sicurezza devono utilizzare maggiore buon senso negli interventi operativi.

Il prefetto Gabrielli, riguardo alla sospensione delle partite, ha rilevato che la decisione finale spetta sempre a chi è responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica durante le competizioni. Non si vuole svilire il ruolo di un arbitro, cui competono le decisioni di natura sportiva, ma sospendere una partita può causare conseguenze di gestione, come il deflusso di migliaia di persone irritate. Questioni queste che devono essere valutate da chi ha una visione a 360 gradi sull’evento. A margine dell’evento il capo della polizia, parlando della cattura del ricercato Cesare Battisti, ha sottolineato l’importanza di avere assicurato alla giustizia un elemento pericoloso che ha fatto del male all’Italia e che si è dimostrato irridente e oltraggioso nei confronti di tutto il Paese. Ha inoltre colto l’occasione per evidenziare il lavoro della nostra intelligence. Nello specifico la Digos della questura di Milano che ha operato con professionalità, unitamente all’Interpol, per raggiungere questo straordinario e importante risultato.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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