Decine di migliaia di manifestanti che chiedono le dimissioni del presidente dello Sri Lanka, Gotabaya Rajapaksa, e del governo hanno preso d’assalto la residenza del presidente a Colombo nonostante il dispiegamento di forze di sicurezza e il ripetuto ricorso ai lacrimogeni da parte della polizia. Il presidente Rajapaksa è fuggito in elicottero.

I canali televisivi locali mostrano le immagini di centinaia di persone che si arrampicano sui cancelli del palazzo presidenziale nel cuore della capitale, Colombo.
Il presidente Rajapaksa è ritenuto responsabile di una crisi economica senza precedenti che sta colpendo il Paese con un’inflazione galoppante e grave carenza di carburante, elettricità e cibo. Venerdì le forze di sicurezza avevano imposto il coprifuoco per cercare di scoraggiare i manifestanti dal scendere in piazza, ma la misura è stata revocata dopo che i partiti di opposizione, gli attivisti per i diritti umani e l’ordine degli avvocati del paese avevano minacciato di citare in giudizio il capo della polizia.

In settimana Rajapaksa ha chiesto all’omologo russo Vladimir Putin aiuto per le importazioni di carburante, vista la profonda crisi economica nella quale l’isola. Lo ha reso noto su Twitter lo stesso Rajapaksa, riferendo di aver avuto una “conversazione telefonica molto produttiva” con Putin e di aver chiesto l’apertura di una linea di credito per l’importazione di benzina e diesel. Nel Paese, infatti, i depositi di carburante sono quasi esaurite e le riserve in valuta estera sono insufficienti a garantire le importazioni per più di due mesi.

L’economia dello Sri Lanka, gravata da un debito insostenibile e priva di valuta straniera, è collassata dopo mesi di crisi segnati da carenze sempre più acute di generi alimentari, carburante ed elettricità.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui