Sport e sicurezza parte quarta. Alla ripresa della serie A le stime sulle perdite derivanti dai mancati incassi degli stadi ammontavano a circa 100 milioni di euro. A rimetterci maggiormente sono stati soprattutto i club proprietari al 100% degli impianti sportivi.

La Juventus ha stimato una perdita di circa 25 milioni, le milanesi tra i 10 e i 18 milioni, l’Atalanta 10 milioni, seguita da Roma e Napoli tra i 4 e i 5 milioni. E così via a scendere per tutte le altre squadre. Perdite che non gravano solo sul mancato introito da botteghino ma che incidono anche sui servizi “annessi” agli stadi stessi, con relativi disagi per moltissimi addetti ai lavori. Il danno economico si estende poi alle migliaia di persone abbonate e, di conseguenza, alle “macchinose” procedure che i club hanno dovuto attuare per rimborsare i propri tifosi.

Il mondo del calcio, insomma, è innegabile che si trovi in una profonda crisi. Una crisi economica senza precedenti. Un pianeta, quello del pallone, che abbraccia intorno a sé interessi molto, a volte troppo grandi. Purtroppo anche i fondi messi a disposizione dall’Uefa e il cosiddetto “Decreto Rilancio”, per ora non l’hanno potuto salvare, se non in piccola parte. Sul fronte Pay TV il discorso è più articolato.

Se la chiusura degli stadi, ha potuto da un lato favorire un incremento di ascolti e di nuovi abbonamenti, dall’altro alcuni sondaggi di enti molto qualificati hanno fatto notare un “anomalo” calo di audience, forse dovuto all’eccessivo numero di partite ravvicinate e a un palinsesto dagli orari non sempre accessibili al pubblico. Ciò nonostante si può comunque affermare che la mancata sospensione delle competizioni sportive ha quantomeno “colmato” una parte del deficit economico, con gli introiti, appunto, derivanti dai diritti TV. Interessante notare come il tema caldo della riapertura degli impianti sia diffuso in tutto l’ambiente internazionale.

Se prendiamo ad esempio il campionato di calcio olandese, la Federazione tulipana, precedendo quella francese, è stata la prima a sospendere definitivamente il campionato, senza assegnazione di titoli e “congelando” la classifica per le qualificazioni europee. Oltre a questo, gli olandesi potrebbero ottenere un altro primato in Europa, quello di un ritorno dei tifosi sugli spalti. Sempre considerando un limite di capienza massima e il rispetto di rigide regole “comportamentali” da tenere sulle tribune. A casa nostra cosa ci riserverà il futuro? Solo il tempo lo potrà dire… 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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