Gabriele GRAVINA resta Presidente della FIGC, a larga maggioranza e nonostante un accordo con Cosimo SIBILIA, il Presidente della Lega Dilettanti, con cui “avrebbe” dovuto esserci una staffetta, concordata ai tempi del primo mandato di Gravina.
Nulla di tutto questo è però successo, GRAVINA si è ricandidato ed ha vinto, promettendo di riprendere il discorso di riforme avviato prima del Coronavirus, su stadi, calcio femminile, rivisitazione e riforma dei campionati, settori giovanili; lo farà davvero? Ci riuscirà? Beh, intanto si è già smentito ripresentandosi alle elezioni, il resto lo vedremo ….

L’ultimo turno di Campionato è terminato con quella che pare un inizio di fuga dell’Inter, che battuto il Milan adesso deve concretizzare il vantaggio di potersi concentrare solo sulla corsa Scudetto, diversamente dalle concorrenti, che poi è probabilmente una sola: la Juventus.

Al di là di questo, è però quanto succede in campo l’argomento dello scrivere, iniziando dai portieri, che sono “inchiodati” alla loro linea di porta, almeno quanto i politici alle loro poltrone.
Si è fatto un gran parlare, a proposito del derby meneghino, delle parate salvifiche di Handanovic, ma è poi davvero così? Il capitano nerazzurro ha in effetti effettuato tre parate decisive, tappando qualche buco dei difensori, ma rimediando anche ad una sua caratteristica, quella cioè di non uscire mai sui cross avversari, più o meno distanti che siano dalla propria porta.
In effetti, sul primo colpo di testa di Ibra, lo svedese è ben fuori dall’area piccola, ma sul secondo? La distanza dal portiere nerazzurro è di pochissimi metri, e dunque perché Handanovic non è uscito sul cross? Mica sempre capita di trovarsi il pallone addosso come gli è capitato! Ed infatti a guardare molte reti subite dall’Inter non può passare in secondo piano come il portierone abbia l’idiosincrasia ad uscire sui traversoni alti.

Caratteristica condivisa con la maggior parte dei portieri del nostro tempo, nessuno o pochi esclusi; sarà che sono cresciuto al tempo di Vieri, Albertosi, e poi Zoff, Castellini, Bordon, tutta gente che sbagliava anche, ma che quando il pallone arrivava alto in area piccola balzava ad anticipare avversari e compagni.

Oggi invece nulla, e sono i fatti a dirlo, mica lo scrivano, così come sono fatti errori madornali che settimanalmente determinano i risultati, ben più delle prodezze dei pedatori goleanti; anzi, questi a volte riescono a sbagliare cose clamorose, e poi ci si lamenta, o si gioisce, tirando in ballo davanti ai microfoni, gli episodi, la sfortuna, la determinazione con cui si è raggiunto il risultato.

Ho visto qualche spezzone di Genoa-Verona ed i veronesi si sono letteralmente divorati due gol più facili da segnare che da sbagliare e non mi si dica che questo è il calcio, perché da soli, in mezzo ad una prateria, si può non essere neppure capaci di prendere la mira di un rettangolo di sette metri per due? Per favore, capisco tutto, ma quando prima di calciare avresti il tempo di andare a prendere un caffè, davvero è lecito sbagliare?

Così come la rete presa dal Sassuolo, o la terza dallo Spezia a Firenze, altri orridi giustificati con il fatto che ormai il pallone si deve giocare, anche quando la tecnica è data da piedi che paiono banane o ferri da stiro; ma possibile che in certi casi non si possa calciare il pallone distante, magari in tribuna, anziché fare gli imbecilli e prendere gol?

Il mister si arrabbia? Ma cosa dice il mister quando si prende una rete da cog….i? Batte le mani e propone un premio? Va bene provare a giocare, ma c’è un limite a tutto, suvvia; se poi diciamo che la classe è un’altra cosa, che la tecnica, anche quella di base, ormai è un pio ricordo, allora facciamocelo bastare, ma calmiamoci e diamogli un taglio anche noi dell’informazione, perché scriviamo e parliamo di spettacolo, ma Grillo era all’altezza di Totò? Forse lo batte nei vaffa, ma per il resto?

Va bene, ho capito, Kalinic è un bomber di razza e capita di sbagliare un gol come quello di Genova, d’altra parte i bomber hanno sempre sbagliato, e mi si scuserà se continuo ad essere convinto che Gigi RIVA, o Roberto BONINSEGNA, potrebbero dire la loro e fare bella figura anche a settant’anni suonati!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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