“Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5 mila euro”, rileva il ministro della Salute. “Sto valutando l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa”.

“Ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanità, recuperando il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni ’90. Una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con le scuole. Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato. Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista a Repubblica in cui annuncia una stretta su chi rifiuta le cure.

“Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5mila euro”, rileva Speranza. “Sto valutando con il mio ufficio legislativo l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa”. E sottolinea: “Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così, non potremo considerare il pericolo alle spalle. Lavoriamo ogni giorno perché non si torni mai più al livello di sofferenza di marzo.

Per questo, su ogni atto, seguo il principio della massima prudenza”. Inoltre aggiunge: Dobbiamo far capire a tutti con la persuasione – l’unico strumento che funziona e ha funzionato – che finché il virus sarà attivo non solo in Italia, ma con numeri sempre maggiori e preoccupanti nel mondo, dovremo rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. Ho il terrore di vanificare gli enormi sforzi fatti durante il lockdown. Lo dico con le parole di Papa Francesco: peggio di questa crisi, c’è solo il rischio di sprecarla” conclude il ministro.

A cura di Silvia Camerini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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