Questa sera contro un Pescara poco pungente, ma solido in difesa, ho visto una squadra all’inglese compresa la sua tifoseria. Prima di tutto non subire. Secondo attendere l’avversario a centrocampo sotto i cori interminabili della curva Mare. Terzo in modo magico e straordinario schiacciare gli abruzzesi fino all’estremità del campo più lungo della serie C e trovare sulla traiettoria illuminata da luce di una “Candela” il goal che fa esplodere tutta la panchina bianconera e lo stadio.

L’ 1-0 sta fin troppo stretto ai bianconeri per quanto hanno prodotto sul terreno di gioco con almeno cinque occasioni limpide arrivate nel primo tempo e altrettante nella ripresa che sono sfumate per mancanza di lucidità o per la troppa frenesia da parte di Caturano, Bortolussi e Berti. Ma, al di là del conteggio numerico delle occasioni e delle reti sprecate, quello che contava sotto una pioggia battente di fili d’argento, era portare dentro le “saccocce” tre dolci castagne e un bicchiere di cagnina di Romagna, quella che ti inebria e ti fa saltare di gioia sotto gli ultras per almeno dieci minuti, prima del ritorno negli spogliatoi per una doccia calda con i fari che rimangono accesi per illuminare la Madonna del Monte e gli spalti che hanno una voglia matta di ritrovare la giusta categoria.

Mi sia concesso di cambiare una “parabola”: I secondi, presto saranno i primi. Eh!, sì, perchè il Cesena come ribadiamo da ferragosto, è una formazione stile London, con qualità tecniche di alto livello che non sfigurerebbero nemmeno contro il Brescia, il Lecce e il Pisa, le tre capofila della serie B. Il cavalluccio ha una fortissima personalità, quella del suo allenatore che sa intervenire al momento giusto senza gesti irriverenti e urla da circo. Mi riferisco in particolare rivolto a Favale (tra i migliori in campo sulla fascia sinistra) che dopo aver corso ed essere salito sulla linea della rimessa per tutta la prima frazione, si è sentito rimproverare dal tecnico: “Devi salire Favale… Fossi stato in lui avrei risposto… Mister ma oltre la linea di porta non c’è più campo per giocare!

Boutage inglese del calcio alla francese… dove le parole valide della definizione spesso si sciolgono in un sorriso a quarantadue denti!
Ma torniamo sulla terra, anche se le ali bianconere, in questo posticipo, volano sull’entusiasmo.
Sì, voliamo basso, caro Cesena, perchè tra pochi giorni ti ritroverai nella tana della capolista Reggiana.

Cosa posso dirti, mentre l’ultimo ceppo del camino volge al riposo. Ricordati di quel 29 Ottobre del 1972 in serie B, dove in Emilia tra una forma e l’altra trovasti quel 1-2 che è grattugiato nelle mie memorie.

Carlo Costantini editore

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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