Alla vigilia dei quarti della Champions non era difficile pronosticare che a giocarsi l’accesso alla finale fossero Atletico Madrid, PSG, ManCity e, a pari merito, Barca e Bayern Monaco, in una sfida incertissima e senza un favorito.

Come sono andate in realtà le cose lo sappiamo ormai tutti e l’edizione di stagione sarà ricordata non solo per il Covid e tutto quello che ne è seguito, ma anche perché era davvero difficile immaginare il Lipsia vincente contro l’Atletico, che il PSG passasse solamente nei minuti di recupero contro l’Atalanta, che il Bayern sotterrasse letteralmente Messi & C., così come il Lione, dopo la Juve, facesse fare la stessa fine anche a quel City considerato la vera favorita di Coppa.

Pare dalle risultanze che il mondo pallonaro si sia girato al contrario, e magari è proprio così, perché sono rimaste in lizza due tedesche e due francesi, ovvero quelli che prima di tutti hanno ripreso dopo la sosta forzata da Coronavirus e quelli che, strano ma vero, si sono fermati a marzo, giocandosi proprio tra di loro l’unica partita vera del calcio francese di questi tempi, la finale di Coppa nazionale.

Ciò che fa specie sono naturalmente e soprattutto la gran quantità di reti di Barca-Bayern e la sconfitta del City, con quel Guardiola in panca che viene ritenuto il miglior allenatore al mondo e che la scorsa estate la Juve ha tentato a lungo di portare a Torino, proprio con l’obiettivo Champions, “ripiegando” poi su Sarri, alternativa dimostratasi completamente sbagliata, anche se come al solito a pagare è stato quello probabilmente meno colpevole.

Alla fine è stato quindi giusto fermarsi del tutto (i francesi) e riprendere anticipatamente (i tedeschi), per avere poi anche il tempo di riposare e presentarsi in Portogallo in condizioni psicofisiche eccellenti per giocarsela sino in fondo; alla fine la vera sorpresa è certamente il Lione di Rudi Garcia, allenatore piuttosto bistrattato, in Italia come in Francia, che però in una gara secca ha saputo mettere in scacco due delle superpotenze europee, che spendono centinaia di milioni per rimanere con un pugno di mosche in mano.
Contro la Juve, a dire la verità le partite sono state due, anche se giocate a distanza di sei mesi una dall’altra, ma la sostanza cambia poco, o se vogliamo è ancora peggiore, vista la differenza, sulla carta, tra bianconeri e francesi, che oltre tutto il prossimo anno le Coppe le seguiranno in televisione, essendo finiti fuori dai giochi proprio a causa della sospensione del loro campionato; Garcia, l’uomo di un gioco per nulla brillante, ha quindi fatto fuori il “professore” del calcio spettacolo italiano ed il maestro spagnolo, uno che guadagna più di venti milioni netti a stagione e fa la squadra contando gli zeri per ogni ruolo e calciatore…

Come finirà adesso in questo duplice scontro franco-tedesco? Chi andrà in finale tra Lipsia-PSG e tra Bayern-Lione? Pronostici facili? Sarà, ma sin qui i pronostici facili sono stati sballati completamente e chissà se continueranno ancora ad esserlo?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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