Qualche giorno fa in Arabia Saudita è successo un fatto incredibile.
Sophia è un’intelligenza artificiale, un robot in pratica in grado di parlare, di scambiare dati e informazioni.
Qualche giorno fa a questo robot è stata conferita la cittadinanza israeliana.
Il tutto è avvenuto durante la Futur Investiment Iniziative, e questo mondo, quello della robotica, è sicuramente un mondo in cui investire e fare porgetti dati i risultati ottenuti.

L’androide è stato addirittura protagonista di un’intervista nella quale ha criticato Elon Musk.
L’intelligenza artificiale si è presentata senza burka, e comunque questa concessione aprirà certamente le polemiche.
Perchè una “donna artificiale” dovrebbe avere più diritti, come ad esempio girare senza velo, se non lo possono fare le donne in carne ed ossa?

Il tema è molto delicato, c’è anche chi è contro e chi pensa che saranno proprio i robot a creare la 3°guerra mondiale.
Questa la risposta dell’androide a chi insinui questa teoria e a chi pensa che in un futuro lo sviluppo sempre maggiore della tecnologia robotica possa rappresentare una minaccia: “Hai letto troppo Elon Musk e visto troppi film di Hollywood. Non preoccuparti, se sei gentile con me, io lo sarò con te. Trattami come un sistema input-output intelligente”.

Quello che non convince pienamente i critici è il fatto che queste forme di intelligenza siano pacifiche, perchè è stato dato loro un imput pacifico, ma gli esperti fortemente contrari si chiedono cosa potrebbe succedere se a uno di questi robot vengono dati imput come quelli presenti nel film del padrino, ad esempio. Potremmo avere un robot mafioso o killer?.
La prima cittadinanza a un robot crea un precedente. Ma con quali conseguenze? Al momento non ci sono risposte. Sophia avrà dei diritti di cittadinanza? Avrà le stesse limitazioni delle donne saudite? Oppure la sua presentazione è stato un modo per pubblicizzare l’ecosistema tecnologico locale?

Questi alcuni importanti interrogativi da porsi.
L’intelligenza artificiale ormai è realtà consolidata, ma non senza polemiche e timori che prima o poi ci si possa ritorcere contro, come avviene solitamente nei film.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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