“Ho fatto una cavolata. So di aver sbagliato. Li ho uccisi perché erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia”.

Sarebbero queste le parole con le quali Antonio De Marco, 21 anni, avrebbe motivato agli investigatori l’assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta. Lo si apprende da fonti investigative. Lo stesso comandante provinciale dell’arma dei carabinieri Paolo Dembech ha escluso il movente passionale “che al momento non si evidenzia”, spiegando ai giornalisti che le ragioni andavano a ricercarsi nel periodo di convivenza con la coppia la cui felicità potrebbe avere infastidito il presunto omicida, che è un ragazzo “introverso, chiuso, con poche amicizie”.

Il giovane omicida ha confessato nella notte davanti al procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris, che lo ha interrogato nella caserma dei carabinieri. La notizia è stata confermata dalla Procura.

Desiderio di vendetta
A motivare il killer forse la vendetta. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, il presunto omicida, il 21enne Giovanni Antonio De Marco aveva vissuto per quasi un anno in affitto in una delle stanze dell’appartamento dove successivamente i due giovani avevano deciso di andare a vivere insieme. A quanto si è appreso, per almeno due mesi De Marco ed Eleonora Manta sarebbero stati coinquilini perché la ragazza si appoggiava nell’altra stanza dell’appartamento. La convivenza tra i due, però, non sarebbe stata facile. Daniele De Santis aveva quindi deciso di non rinnovare il contratto al giovane e di tenere l’appartamento per sé e la fidanzata. Secondo gli inquirenti il giovane avrebbe pianificato il suo delitto fin da agosto.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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