Ci sono 3 bambini morti e altri due sono in fin di vita nel nord-ovest della Siria a causa di una intensa e prolungata ondata di maltempo e dell’abbassamento delle temperature che hanno colpito decine di migliaia di sfollati da anni ammassati in campi profughi composti da tende e strutture prefabbricate. Lo riferisce l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento umanitario (OCHA) e diverse organizzazioni umanitarie che operano nel nord della Siria.

Secondo OCHA un bambino è morto in seguito al crollo del tetto del proprio rifugio sotto il peso della neve nella località di Qastal Miqdad. La madre è rimasta gravemente ferita ed è attualmente ricoverata in terapia intensiva. Sempre secondo l’ufficio dell’Onu, due bambini sono invece in ospedale e rischiano di perdere la vita per ipotermia nella zona di Afrin, al confine con la Turchia.

Dal canto suo, l’organizzazione umanitaria internazionale CARE ha riferito della morte di altri due bambini per freddo nella regione settentrionale di Aleppo. In tutta la regione mediorientale si sta abbattendo da giorni una ondata di maltempo che ha colpito, come accade ogni anno, le categorie più vulnerabili in Libano, Siria, Iraq e Giordania. Solo nel nord della Siria l’Onu documenta da anni la presenza di circa 4 milioni di sfollati con urgente bisogno umanitario.

In Libano, la crisi finanziaria ha acuito le difficoltà e secondo l’Onu circa l’80% della popolazione vive ormai al di sotto della soglia di povertà. In Libano sopravvivono da oltre dieci anni più di un milione di profughi siriani. Mentre in Giordania i profughi fuggiti dalla guerra in Siria sono diverse centinaia di migliaia.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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