decapitate

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L’Isis ha decapitato in Siria due donne, con l’accusa di “stregoneria”: è la prima volta dall’autoproclamazione del Califfato un anno fa. A denunciarlo sono stati gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.

“Lo Stato Islamico ha giustiziato due donne decapitandole nella provincia di Deir Ezzor ed è la prima volta che l’Osservatorio ha documentato donne che vengano uccise dal gruppo in questo modo”, ha sottolineato il direttore dell’Osservatorio Rami Abdel Rahman.

Le esecuzioni delle donne insieme ai loro mariti sono avvenute domenica e lunedì nella città di Deir Ezzor e di al-Mayadin nella Siria settentrionale, ha precisato il gruppo di attivisti. In entrambi i casi l’accusa per le coppie è stata quella di compiere atti di “stregoneria e magia a uso medico”. Molte le persone che avrebbero assistito alle esecuzioni, avvenute in maniera pubblica. I miliziani dello Stato Islamico hanno inoltre crocifisso, sempre nella provincia di Deir Ezzor, cinque uomini accusati di non aver rispettato il digiuno previsto durante il mese del Ramadan.

I jihadisti hanno inoltre appeso un cartello al collo delle cinque vittime con la scritta: “Frustati e crocifissi per aver mangiato durante il Ramadan”. L’Isis ha portato dei bambini nella zona della “crocifissione” invitandoli a prendere in giro le vittime e a molestarle.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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