Almeno un giornalista straniero è stato ucciso oggi e altri sono rimasti feriti in un bombardamento di artiglieria dell’esercito turco nel nord-est della Siria. Lo riferiscono fonti della zona di Qamishli, affermando che non vi sono indicazioni certe sulla nazionalità del reporter. Secondo le fonti, il giornalista si trovava a bordo di un pulmino con altri colleghi stranieri non lontano dalla zona del fronte dell’offensiva turca. Circolano notizie di almeno altri due giornalisti stranieri uccisi nello stesso raid, ma non vi sono conferme.

Timori per la sorte di 10mila sfollati
Circa 10mila sfollati siriani, tra cui familiari di jihadisti dell’Isis, ammassati nel campo di Ayn Issa, tra Raqqa e il confine turco sono esposti all’avanzata militare turca e delle milizie cooptate da Ankara. Lo riferisce stamani l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che afferma che la polizia curdo-siriana, nota come Asayesh, ha abbandonato il compito di mantenere la sicurezza attorno al campo profughi lasciando di fatto gli sfollati al loro destino.

I curdi: scappati 800 affiliati dell’Isis I curdi siriani dicono che quasi 800 affiliati dell’Isis sono scappati dal campo, dove intanto sono iniziati i bombardamenti turchi. Tra le 12 mila persone presenti a Ayn Issa, ci sono mogli e vedove di combattenti dell’Isis con i loro figli. L’amministrazione semiautonoma della regione curda ha detto che i detenuti hanno attaccato le guardie e travolto le recinzioni. “Il campo di Ayn Issa è ormai senza controllo”, hanno riferito i curdi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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