I Tifosi del Cesena sui platini per seguire i bianconeri di Romagna

Com’era bello lo stadio delle “Innocenti” con la gente tutta riversa dentro la vecchia “Fiorita”, con i padri accompagnati dai figli che arrivavano da ogni angolo della Romagna. Ce n’erano talmente tanti per seguire la Juventus, il Milan, l’Inter, la Roma, la Lazio, il Bologna, che alcuni spettatori per non perdersi gli “squadroni con gli scudetti cuciti sulle maglia” salivano sulle piante, o chi ha aveva la fortuna di avere i terrazzi dietro la gradinata, invitava amici e parenti in una “Domenica Bestiale”.

Erano i giorni in cui il quartiere “Stadio” di Cesena si vestiva di bianconero, dove lo sventolio di bandiere, il suono delle trombette, i tamburi del club “Tartari” di Mercato Saraceno silenziavano persino le campane della Basilica del Monte, tanto erano assordanti. E anni dopo anni, dai primi club “Bar del Pino, Bar Bianconero“, fondati da papà nel lontano 1967, i tesseramenti aumentavano in modo continuo. Eppure il Cesena non rappresentava in Regione, nemmeno la Provincia, era quasi anonima agli occhi degli stranieri, ma la passione per il calcio era talmente viscerale che lo si praticava in mezzo alla strada, o tra la ghiaia. Ricordo ancora le ferite alle gambe e l’alcol che bruciava come il fuoco.

Tempi di andati di quante vittorie, promozioni, play-off, di gioie irrefrenabili fino al punto che la tradizione sportiva non si è mai spenta, anzi si è alimentata o quanto meno è rimasta ferma al suo sodalizio battendo per numero di presenze società molto più storiche del cavalluccio bianconero.

Questa sera, contro il Monopoli (partita di ritorno play-off) i bianconeri, dopo la vittoria per 2-1 in Puglia, hanno molte possibilità di continuare la marcia trionfale verso una possibile promozione in serie B. E, per ottenere il “pass serale” avranno il record stagionale dei tagliandi staccati, come se il Covid non fosse mai esistito, con la Curva Mare già tutta colma.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Vittorio Calbucci

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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