La squadra più antica del pianeta: il (non) noto Sheffield Football Club

Penso che ogni amante del calcio, fin da bambino, si sia mai chiesto dove fosse nato il proprio sport preferito.
Beh, la risposta è nota praticamente a tutti; infatti, è cosa risaputa che la patria del calcio moderno è l’Inghilterra, paese che diede alla luce questa disciplina negli anni ’40 del 1800.

Questo sport, inizialmente, prese vita e popolarità solo nelle scuole e nelle università britanniche più ricche, con le regole, ancora molto poco definite, che cambiavano da istituto ad istituto.
Le prime regole del calcio scritte che possiamo trovare, sono risalenti al 1848, quando, all’Università di Cambridge, si riunirono 13 rappresentanti delle più importanti scuole e club inglesi, che, dopo ben 8 ore di discussioni e dibattiti, diedero alla luce le prime basilari regole del calcio: le “Regole di Cambridge”.
Ma torniamo ora al quesito iniziale.
Così come quasi tutti vi saprebbero rispondere alla domanda “dove è nato il calcio”, in ben pochi vi saprebbero rispondere al seguente quesito: “Qual è stata la prima società calcistica sulla faccia del pianeta?”.
Il perché? Semplicissimo.

Questa squadra è un club che in Inghilterra non ha mai giocato in campionati rilevanti, e che ora si trova al 18esimo posto (terzultima), nella “Northern Premier League”, il campionato semi-professionistico di settimo livello in Inghilterra, per intenderci, al pari della nostra Prima Categoria, anche se come formato e struttura ricorda più la Serie D nostrana.
La squadra in questione è lo Sheffield Football Club, fondato nell’omonima città situata nel cuore dell’Inghilterra, il 24 ottobre del 1857, poco più di 163 anni fa, da Nathaniel Creswick e da William Prest, membri dello Sheffield Cricket Club.

La sede del club era una serra, e le prime partite, che si giocarono nel campo adiacente, erano disputate tra i membri stessi della squadra di calcio, che si dividevano in due fazioni, attraverso, per esempio, la loro iniziale del cognome, o attraverso la loro professione o stato civile.
Appena l’anno dopo, Creswick e Prest, aggiunsero un altro tassello fondamentale per questo sport; le “regole di Sheffield”, che si andavano a sommare a quelle precedenti e che introducevano concetti fondamentali del calcio moderno, come ad esempio la divisione in 2 tempi della partita, e la durata del match stesso.

La prima partita disputata dalla squadra contro un altro club, fu il derby cittadino contro l’Hallam FC, la seconda squadra calcistica più antica della storia, il 26 dicembre 1860, in cui i Maroons prevalsero per 2-0, vincendo, di fatto, il più antico derby della storia del calcio, che anche oggi, a distanza di 160 anni, ogni stagione viene revocato dalle due squadre, con una partita amichevole a livello amatoriale tra i due club.
Altra tappa importante avvenne nel 1863, quando lo Sheffield FC divenne membro dell’FA, la Football Association inglese, ma, nonostante ciò, tutta la società continuò a seguire le “Sheffield Rules”, fino al 1878.

Lo Sheffield FC, nel 1866, andò per la prima volta a disputare una partita in trasferta, precisamente nella capitale del paese, Londra, nella sconfitta per 2-0 nei confronti dei padroni di casa del London City, i quali supporters, quando videro i calciatori dello Sheffield colpire la palla con la testa, si lasciarono andare a risate e a commenti ironici, dato che a Londra il colpo di testa non era neanche stato ancora preso in considerazione.

Sheffield, l’anno seguente, accrebbe ancora di più la propria nomea di città natale del calcio moderno, infatti, il 16 febbraio 1867, si disputò in città la prima competizione calcistica della storia, la Youdan Cup, vinta proprio dalla squadra di casa dell’Hallam FC.
I padroni di casa prevalsero in finale sul Norfolk, squadra ormai scomparsa dell’omonima città inglese, per 0-0.
“Per 0-0?”, vi starete chiedendo. Ebbene sì.
A far prevalere la compagine casalinga fu infatti il punteggio di 2 rouges a 1; per rouge si intendeva la conclusione entro 8 iarde di distanza dalla porta. Insomma, un altro calcio.

Arriviamo al 1885, quando venne introdotto il calcio professionistico; qui iniziò il declino della squadra dilettantistica dello Sheffield FC, che non riuscì a tenere testa alle giganti, per nominarne qualcuna, del calibro di Aston Villa e Nottingham Forest.
Però ai Maroons non interessava entrare nel calcio professionistico, così consigliarono alla federazione calcistica inglese, di creare un campionato per sole squadre dilettantistiche; l’FA accolse la proposta e creò, nel 1893, la FA Amateur Cup, in cui lo Sheffield riuscì a trionfare nel 1904, vincendo il suo unico titolo a livello nazionale.

Nei decenni successivi, fino ad arrivare ai giorni nostri, il club, fra retrocessioni e promozioni, si altalenerà tra le varie competizioni dilettantistiche o semi-professionistiche inglesi, riuscendo a vincere, di tanto in tanto, qualche campionato regionale, oltre però, a togliersi molteplici soddisfazioni; come la vittoria per 3-0 in casa dell’Eindhoven nel giugno del 1946, di cui ancora oggi la società conserva con gelosia il trofeo, o come le celebrazioni per i 100 e 125 anni del club, dove nella prima fu presente il principe Filippo di Edimburgo, e nella seconda, i Maroons, affrontarono i giganti del Manchester United.

Nonostante il club da sempre militi in campionati semi-sconosciuti, per fortuna, il mondo del calcio professionistico non si è dimenticato dell’enorme importanza storica di questa squadra, che ha poggiato le fondamenta nelle tappe più importanti per la costruzione dello sport più famoso al mondo.

La FIFA, infatti, nel 2004, ha conferito allo Sheffield FC, il FIFA Order of Merit, il più alto riconoscimento assegnato dalla federazione; l’unico club che può vantare tale premio oltre agli inglesi è il leggendario Real Madrid.
Inoltre, nel 2012, è stato riconosciuto ufficialmente dalla federazione internazionale come club più antico al mondo.
Anche una leggenda come Pelé, diede il suo contributo, infatti, O Rey, partecipò, nel 2007, alla festa tenutasi per i 150 anni di storia del club, al Bramall Lane, stadio che fino al 1875, fu la casa dello Sheffield FC; la manifestazione fu un vero successo, con oltre 18000 spettatori che assistettero alla partita amichevole contro la compagine italiana dell’Inter, conclusasi con un esaltante 5-2 per i nerazzurri.
Neanche gli appassionati di calcio della città di Sheffield si sono dimenticati dello Sheffield FC, anche se, per forza di cose, la squadra più sostenuta della città è lo Sheffield United FC, club fondato 32 anni dopo rispetto ai Maroons, nel 1889, e attualmente militante nel massimo campionato inglese, la Premier League, seppur momentaneamente in ultima posizione.

Ma lo Sheffield FC, dopo 163 anni, è sempre presente e operativo, lì a disputare le proprie partite, nel piccolo “Coach and Horses Ground”, in settima divisione inglese, nel terreno fornito dallo stesso pub “Coach and Horses” nel 2001; ma alla società non sembra interessi ambire oltre.
Sembra quasi una scelta voluta, il voler rimanere nelle divisioni più basse, nelle divisioni in cui si scende in campo unicamente per l’amore per la propria squadra, e trascinati dalla passione per questo sport, lontani dalle squadre multi-miliardarie e dal calcio visto solo come un business; e allora quindi è giusto così, che lo Sheffield giochi lontano dalla Premier League, dal campionato calcistico più ricco del pianeta.
Se il calcio è così come lo conosciamo oggi, dobbiamo tutti essere riconoscenti allo Sheffield FC, a Nathaniel Creswick e a William Prest, che 163 anni fa, posero le fondamenta del Football, fondando, il club più antico della storia.

A cura di Giacomo Giunchi – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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