A sette giornate dal termine del Campionato, la B emette i primi verdetti, quello ormai matematico, nonché scontato, della promozione dello schiacciasassi Benevento, e quello della retrocessione del Livorno, non ancora confermato dai numeri, ma ormai acclarato, tanto che il solito vulcanico Spinelli ha preso decisioni drastiche, ma abbastanza logiche, sì da meritarsi un deferimento dalla Procura Federale che, visto quanto succede nel calcio, sa tanto di ridicolo.

Partiamo però dai vincitori, ossia da quel Benevento che dopo due anni ritrova l’ebrezza della Serie A e lo fa alla grande, dominando la stagione in lungo ed in largo, confortato da numeri che confermano come, per il primo posto, non ci sia stata gara.

I giallorossi di Pippo Inzaghi hanno sin qui collezionato 76 punti (in 31 incontri), con uno score di 23 vittorie, 7 pareggi e la sola sconfitta (0-4) di Pescara; buonissimi anche i numeri delle reti, 56 quelle segnate, 15 quelle subite, ad indicare una difesa di ferro, anche considerando proprio le reti incassate a Pescara e le sole 11 in 30 incontri.

https://youtu.be/hvYAfrqpxaY

Bravo Simone Inzaghi a guidare al meglio la propria squadra e bravi i dirigenti sanniti ad allestire una rosa omogenea, esperta della categoria e brava a gestire anche il lungo blocco da Covid; a scorrere i nomi dei calciatori che hanno dato vita a questa fantastica cavalcata, non si può fare a meno di evidenziare che sia stata proprio la grande esperienza l’arma vincente.

Partendo da Capitan Christian Maggio, un ’82 ancora in grado di fare la differenza, come l’86 Hetemaj, anche lui con anni ed anni di Serie A sulle spalle, tutte a buoni livelli; dietro i due un nugolo di ’87, ’88, ’90 ed il più giovane, ma determinante, il classe 1996 Montipò, arrivato dal Novara e che ha già causato l’interesse di molte formazioni maggiori.

Adesso a Benevento si può tranquillamente iniziare a programmare il futuro, evitando di fare gli stessi errori di tre anni fa, quando l’enorme entusiasmo per lo storico approdo in A, fece perdere un tantino la bussola a tutti, con la conseguenza di una stagione terminata all’ultimo posto, dopo aver raccolto 21 punti.

Le ambizioni oggi sono ben altre e basta leggere i nomi cui si proverà a correre dietro (tra cui Glik e Bonaventura) per averne la prova, sempre ammesso sia tutto vero ciò che si legge, ma sarà importante continuare a mantenere una rosa compatta ed esperta, senza lasciarsi tirare in scommesse su giovani che fanno felici le grandi che li prestano, ma che spesso finiscono per essere solo un’illusione e niente più.

La faccia delle B ormai perduta é invece il Livorno del Presidente Spinelli, ultimo a 21 punti, 12 meno della quart’ultima, che se non danno la matematica certezza della retrocessione, lasciano poche reali speranze di salvezza.

Troppi errori commessi in casa amaranto, nonostante tra i Dirigenti non manchi gente navigata, ma le scommesse non sempre vanno a buon fine è quelle livornesi di stagione erano evidentemente troppe.

Come se non bastasse, c’è oggi una grana in più, determinata dalla decisione del Presidente di non rinnovare sino ad agosto i contratti di dieci suoi calciatori, scaduti il 30 giugno, finendo così sotto le mire della Procura Federale, per violazione dei principi di lealtà e correttezza, come se la stagione in corso fosse del tutto regolare…

Detto che anche altre Società della cadetteria hanno deciso di non prolungare alcuni contratti, e non di gente da poco visto che tra i nomi ci sono quelli di Biabiany, Del Prete, Buchel, Di Gennaro ed altri ancora, viene da chiedersi come vengano gestite le regole del nostro beneamato calcio, visto che si fa tanto can can per una cosa persino scontata, come i mancati prolungamenti di contratti in scadenza, mentre si gira lo sguardo, facendo finta di nulla, di fronte a scambi da “plusvalenza” reiterati ed a dir poco scandalosi!

In questo modo si salva il calcio italico? Non si fa nulla perché TUTTI usano gli stessi metodi? Allora bisognerebbe capire perché due stagioni fa sono andate a processo Chievo e Cesena per lo stesso motivo, oltre al fatto di sapere perché, dato lo scambio tra le due società, il Cesena abbia avuto 15 punti di penalità ed i clivensi tre!!!!

Sarà che se gli scambi sono tra Juve e Roma o tra Inter e Milan non si commette nessuna violazione, mentre Chievo e, sopratutto Cesena, finiscono all’ergastolo? A già, il principio è lo stesso di chi ruba una mela e chi si in tasca 49 milioni, il primo in galera, il secondo in… Parlamento, magari persino al Governo!

Sono andato fuori teme, lo so e me ne scuso, ma sarebbe anche ora di PRETENDERE un po’ di pulizia, a tutti livelli e non solo nel calcio, come direbbe qualcuno, la terza azienda italiana.

A cura di Maurizio Vigliani – Foto Marco Ioro

scrivi a: [email protected]

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui