Non c’è Camplone come all’andata dove i bianconeri subirono una cinquina e l’esonero del loro tecnico. Questa volta sulla panchina romagnola il posto è riservato a Fabrizio Castori, uno degli allenatori più amato in riva al Savio. E si vede e si capisce sin dal prime battute di gioco con i padroni di casa esaltati dalla recente vittoria a La Spezia. Il Cesena, infatti senza timori e remore prende in mano il bandolo della matassa chiudendo i piemontesi nella propria metà campo fino a quando, a forza di spingere, il cavalluccio trova il goal del vantaggio dopo diciotto minuti con un colpo di testa ravvicinato di di Noia, curva in tripudio e porta spalancata per tentare il raddoppio perche la formazione messa in campo da Grassadonia è veramente latente in ogni reparto.
Il 2-0 è nell’aria – Passano appena quattro minuti e il Cesena Il Cesena penetra nella difesa piemontese con tantà facilità. Doppio scambio Dalmonte Jallow in area, sulla sinistra, il tiro cross rasoterra del gambiano attraversa tutta l’area con Kupisz che blocca la palla e infila Pagliacelli. La reazione degli ospiti non arriva nemmeno per orgoglio, anzi sono sempre Jallow e Dalmonte ad insistere sul pressing e addirittura a sfiorare la terza marcatura. L’andamento della partita non cambia fino allo scadere del primo tempo, con Fulignati mai impensierito e che pertanto questa fotografia flash fa capire che il doppio vantaggio ci sta tutto.
Si riparte nel secondo tempo con una svolta camaleontica da parte della Pro Vercelli, impensabile. Il tecnico dei piemontosi cambia con Alcibiade che sostituisce Konate, un difensore con un difensore, il modulo non cambia, ma la mentalità della squadra si modifica con tanto di artigli. Sono infatti gli ospiti a creare i maggiori pericoli nella porta difesa da Fulignati per oltre ventidueminuti fino a quando la legge dell’ex arriva puntuale all’appuntamento: Respinta corta di Scognamiglio e la girata dell’ex Castiglia al limite non dà scampo al numero 1 bianconero. Gravissimo errore quello dei padroni di casa di essersi abassati troppo a protezione del doppio vantaggio e lo si nota pure dagli ammonimenti di Fabrizio Castori che non ci sta… Prima del 2-1, da segnalare una netta occasione del polacco Kupisz che al decimo sbaglia incredibilmente quella che sarebbe stata la sua doppietta e con ogni probabilità il tris che avrebbe chiuso le ostilità, invece adesso il match è apertissimo. Al venticinquesimo minuto la Pro Vercelli è costretta a cambiare Alcibiade che si è infortunato. Al suo posto entra Berra. Dopo la sostituzione il Cesena con Schiavone ha nuovamente la ghiotta occasione per portarsi sul 3-1, invece su ribaltamento di fronte è proprio il nuovo entrato Berra (incredibile ma vero) a pareggiare le sorti sul punteggio del 2-2. L’azione: Dal corner arriva una palla a giro, Berra anticipa Scognamiglio sul secondo palo e insacca di testa. L’allenatore del cavalluccio è un leone inferocito per l’errore del suo difensore reo di non aver coperto il palo più lontano. Allora chiede a Cacia di entrare in campo per dare una svolta, ma che non arriva mai, perchè il Cesena, ironia della sorte, cade sotto l’effetto della paura di perdere. La gara finisce in questo modo: il cavalluccio cerca una prodezza, la Pro Vercelli si accontenta e chiude l’incontro addirittura in avanti. Il 2-2 rappresenta lo specchio di entrambe le formazioni: qualcuno sia da una parte che dall’altra ha perso completamente LA TESTA.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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